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A Monaco giochiamo con le riserve, dopo quattro giorni c’è la Juventus

Ecco la mia formazione per Bayern-Napoli del prossimo 2 novembre: Rosati; Grava, Fernandez, Fideleff; Santana, Dzemaili, Donadel, Dossena; Mascara, Chavez, Pandev. Sì, è una provocazione, lo so che alcuni sono infortunati, altri forse non sono neanche nella lista Champions. Quello che voglio dire è che a Monaco si perde sicuramente, anche con i titolari. Martedì sera alcuni mi sono sembrati già abbastanza spremuti, urge turnover e riposo per Cavani, Hamsik, Inler e qualche altro.

Il Bayern è sembrato veramente di un altro pianeta, sono molto superiori a noi su tutti i piani: tecnico, tattico, fisico e mentale. Pareggiare uno a uno senza fare un tiro in porta è un mezzo miracolo da ascrivere alla buona stella mazzarriana. In Germania, il 2 novembre, possiamo correre come pazzi, venderci l’anima al diavolo, provarle tutte dal primo all’ultimo minuto, ma perdiamo. Guardiamo in faccia la realtà: non c’è partita. Ma quattro giorni dopo c’è un’altra partita: Napoli-Juve. E sono quattro anni che quelli se ne tornano a Torino carichi di meraviglie. Io alle tradizioni ci tengo. Turnover a Monaco per godere in campionato. Ecco la mia modesta proposta.

Poi va detta un’altra cosa: se per fare tre punti col Villareal dobbiamo lasciarne due con la Fiorentina e per strappare un punto al Bayern dobbiamo lasciarne tre al Parma (in casa), è il caso di chiederci se il gioco vale la candela. E dovremmo anche capire il momento: il Napoli è in piena emergenza. Gli infortuni di Britos, Donadel, Dzemaili e Pandev ci hanno tolto ogni alternativa. Ieri allo stadio guardavo il Bayern imperversare dopo il vantaggio e mi dicevo che non c’era nulla che potessimo chiedere a Mazzarri. Cosa dovremmo invocare, l’ingresso di Mascara?

Allora la domanda è: siamo sicuri che valga la pena considerare la Champions il nostro obiettivo primario? Forse sarebbe meglio concentrarci di più sul campionato. L’organico è davvero ridotto, gli infortuni lo hanno ulteriormente decimato. Dai vari Fernandez e Santana non c’è da aspettarsi quasi nulla. Il passaggio agli ottavi, viste le avversarie, sarebbe un’impresa grandissima e possibile, però poi sarà un miracolo andare oltre gli ottavi. E se in campionato avremo perso troppo terreno, rischiamo di andare incontro alla Primavera Fredda, dopo l’Autunno Caldo. E noi siamo gente da clima temperato.
Giulio Spadetta

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