La squadra c’è, ora vediamo quanta fame abbiamo

Vorrei tornare sull’acquisto di Goran Pandev. Sono rimasto profondamente sorpreso dalla fredda accoglienza ricevuta dall’ex attaccante di Inter e Lazio. Non solo dai tifosi che leggo qui sul Napolista (non tutti, per carità) ma anche da Mimmo Carratelli, le cui analisi sono oro colato per me. Non  so, probabilmente mi sono lasciato trascinare dall’entusiasmo del […]

Vorrei tornare sull’acquisto di Goran Pandev. Sono rimasto profondamente sorpreso dalla fredda accoglienza ricevuta dall’ex attaccante di Inter e Lazio. Non solo dai tifosi che leggo qui sul Napolista (non tutti, per carità) ma anche da Mimmo Carratelli, le cui analisi sono oro colato per me.
Non  so, probabilmente mi sono lasciato trascinare dall’entusiasmo del tifoso. Ma stiamo parlando di un calciatore di indubbie qualità tecniche, che con la Lazio è andato più volte in doppia cifra, ha giocato e segnato in Europa, e dato dimostrazione di possedere numeri d’alta scuola. Ora, per carità, non voglio addentrarmi nelle solite polemiche, ma non è che noi – fatta eccezione per Cavani – abbiamo in attacco Careca e Van Basten. Beh, riempimmo lo stadio per salutare Edmundo, ora questa freddezza su Pandev proprio non la capisco. È un attaccante al livello dei titolari, in più ha esperienza di Coppa. È uno che ha segnato al Real e al Bayern. Come si dice a Bolzano, misuriamoci la cebollita… Il mercato non si è ancora chiuso. Qualcuno di voi ha paura. E comunque un bilancio si può fare. Il Napoli è forte. Molto più forte dello scorso anno. Persino in porta. Contro il Siviglia Rosati ha lasciato a desiderare; ma poi a Mallorca ha sfoderato una grande prestazione. A centrocampo siamo nettamente più competitivi. Io direi che qui abbiamo quattro acquisti: Inler, Dzemaili, Donadel e anche Gargano. Forse il vero colpo è proprio la sua permanenza, se torna a giocare ai livelli dei primi anni. In attacco sfido qualcuno a sostenere che ci siamo indeboliti. Certo, restiamo nelle mani e nella testa di Cavani ma, a giudicare da Barcellona, direi che non siamo messi così male. E stavolta chi si alzerà dalla panchina non sarà poi così uno scarto.

Resta la difesa, forse l’anello debole. Non so se arriverà questo brasiliano, non lo conosco, ma a leggere in giro, persino sull’odiata Gazzetta, è uno degli under 20 più interessanti del mondo. E anche se arrivasse Bocchetti non sarebbe male. Certo, non abbiamo Paolo Maldini, ma bisogna pure accontentarsi nella vita. Come sapete, aborro la retorica dalla C alla Champions, ma quest’anno il Napoli per me ha messo a segno una campagna acquisti di tutto rispetto (anche Santana mi piace).
Ovviamente tutto può succedere. Mai avrei immaginato, lo scorso anno, di lottare per lo scudetto fino a un mese e mezzo dalla fine. Quindi non mi sbilancio. Però la squadra c’è. Se la testa sarà quella della passata stagione, potremo toglierci qualche soddisfazione. Ma ovviamente non sarà facile. Stare lassù è una questione di testa. Di mentalità. Di abitudine all’altitudine. E a un livello standard di concentrazione. Se il Napoli avrà fame, ce ne accorgeremo.
Massimiliano Gallo

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