Ma come si fa quando la partita è alle 12.30?
Io non posso restare digiuno fino alle 14.15 quando il match si è concluso … E se poi il Napoli dovesse vincere, e chi mangia più …
Con un sottile tremito, i crampi allo stomaco per l’emozione e la tensione, la colite da stress, io DEVO mangiare qualcosa durante la partita. Ma non c’è soluzione, insomma comunque la metti ti inguai il pranzo della domenica. Spaghetti a vongole fra il primo e il secondo tempo? Ma non se ne parla proprio! Uno spuntino leggero divorato nervosamente durante il primo tempo, un secondo poco ingombrante mangiato sul divano senza neanche alzarsi durante l’intervallo e poi il sartù della domenica a fine partita? Il mio stomaco erutta fiamme e l’esofago pulula gastrite solo a pensarci.
Intanto i nostri eroi fanno colazione alle nove del mattino con un grande piatto di pastasciutta, non sia mai gli calano gli zuccheri a metà partita …
Ci vuole la ricetta giusta, la strategia alimentare perfetta per il tifoso delle 12.30. Magari ne approfitto, mi sveglio un po’ più tardi del solito, diciamo verso le 10.30 e faccio un brunch di maccheroni al ragù di gallinella di maiale, me li spugno nel latte e caffè della prima colazione, cosi neanche a me calano gli zuccheri durante la partita.
Io poi pensavo anche a quel povero madonna di Auriemma, che deve gridare:”Si gonfia la reteeeee!” … a stomaco vuoto? Povera creatura. I nun cia’ facess.
Vabbè forse i rigatoni al ragù delicatamente imbevuti nel cappuccino sono un poco troppo, magari verso le 11 posso accendere la fornacella fuori al balcone e arrostolearmi 2 o tre salsicce, la sera prima faccio due friarielli, una bella birra …
No no non ci siamo. E se Cavani segna mentre sto digerendo la salsiccia mi può addirittura venire una commozione intestinale, una congestione azzurro-Napoli (nel senso del colorito cadaverico) e mi intossico la partita. No devo mangiare durante la partita, non c’è altra soluzione. Credo che sgranocchiare qualcosa sia addirittura propiziatorio, esorcizzante nel caso si dovessero scetare Zarate o Mauri. Ho trovato: taralli caldi sugna mandorle e pepe, non più di una decina. Per iniziare. Sono sicuro che se doso bene il tarallo Maurito non segna.
Altra soluzione: frutta e poi un pranzo leggero verso le tre, comunque vada. Ho l’acido solo a pensarci. Non ne vengo fuori.
C’è una sola soluzione possibile, mi isolo dal mondo, chiudo i contatti, telefono, cellulare, internet, radio e televisione. Tutto spento. Mi registro la partita e me la vedo alle tre, come tutte le domeniche. Con il mangiare festivo appena ingurgitato, mi metto sul divano e ci pensano i tre tenori a farmi digerire, come tutte le domeniche.
E voi cosa, come e quando mangerete domani?
di Franco Cutugno