Aurelio: parla in tv anche quando perdiamo!!!

In un giorno così, in fondo, non vorresti mai scrivere. Il bello dello sport è che ti sbatte tutto in faccia, senza bisogno di ricorrere a retroscena. È tutto lì, davanti ai tuoi occhi. In una partita che sembrava un film al rallentatore di cui avevi capito il finale già a metà del primo tempo. […]

In un giorno così, in fondo, non vorresti mai scrivere. Il bello dello sport è che ti sbatte tutto in faccia, senza bisogno di ricorrere a retroscena. È tutto lì, davanti ai tuoi occhi. In una partita che sembrava un film al rallentatore di cui avevi capito il finale già a metà del primo tempo. Ma resti lì, zitto, a guardare, perché quello è il posto che ti è stato assegnato. E altro non puoi fare. Non so se vi è mai capitato di capire di stare andando a sbattere e comunque di non poter far nulla. E quindi una parte di noi si mette lì a far da spettatore.
Difficile aggiungere qualcosa agli articoli di Trombetti e Carratelli. Certo, Mazzarri ha sbagliato ieri sera. Ma, onestamente, possiamo dirgli qualcosa? Ha ragione Trombetti, ci ha fatto sognare come non ci capitava da anni. Continuo a pensare che sia l’uomo di questa squadra che più è cresciuto in questa stagione. E poi ci sono momenti nella vita in cui è giusto andarsi a schiantare con quelli che ti hanno portato fin lì. Non ci ha capito niente, è probabile. Poteva togliere Lavezzi e mettere Gargano, non c’è dubbio. Forse non se l’è sentita, forse è entrato in confusione anche lui. O forse era giusto proseguire così, con il Pocho. E se lo dico io… Dopo l’1-0 ho guardato la panchina e non l’ho visto in piedi. E ho capito. Poi si è ripreso, si è pure tolto la giacca, ma non è bastato.
Mazzarri comunque, con tutti i suoi limiti, ci ha messo la faccia. Io così la vedo. Questo è il suo Napoli. Se siamo secondi a cinque giornate dalla fine gran parte è merito suo. Perciò lo stadio lo ha applaudito, lui e tutta la squadra, seppure con la tristezza nel cuore. Perché ci hanno regalato sensazioni che credevamo dimenticate per sempre. Ora, come ha detto Carratelli, dovrà compiere un’impresa non da poco: tenere alta la concentrazione e conservare il secondo posto. Poi, detto tra noi, io tutte le speranze non le ho perdute. Ma questa è un’altra storia.
Della serata con l’Udinese c’è solo una cosa che non mi è andata giù. La latitanza del nostro presidente davanti alle telecamere. Ma perché De Laurentiis si presenta nel dopo-match solo quando le cose vanno bene? Mi ricordo che in un agitato post-partita (Napoli-Lazio 2-2), Reja glielo rinfacciò negli spogliatoi. Evidentemente non è bastato a far cambiare idea ad Aurelio De Laurentiis. Ma un padre di famiglia non si comporta così. Ieri sera, dopo che il pubblico saluta in quel modo una squadra che fin qui ha compiuto miracoli, un presidente va in tv. Ci mette la faccia. E dice: io sono il comandante, ci riprenderemo. È facile, troppo facile farsi vedere solo nei momenti felici. Bisogna sapere essere all’altezza di quello stadio che applaude. Il calcio è anche questo, non solo bilanci in attivo.
Massimiliano Gallo

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