Bevendo il caffè scopro che Hamsik fa gli assist

Poiché non si possono vivere quindici giorni senza nemmeno uno straccio di discussione (echecazz, direbbe Ilaria), allora vi racconto della mia mattinata, anzi della mia colazione. Non ve ne frega niente, lo so, ma io ve la racconto lo stesso. Perché di fatto a Testaccio ho cambiato bar. Ero affezionato al bar Testaccio, quello in […]

Poiché non si possono vivere quindici giorni senza nemmeno uno straccio di discussione (echecazz, direbbe Ilaria), allora vi racconto della mia mattinata, anzi della mia colazione. Non ve ne frega niente, lo so, ma io ve la racconto lo stesso. Perché di fatto a Testaccio ho cambiato bar. Ero affezionato al bar Testaccio, quello in piazza Santa Maria Liberatrice, luogo storico, coi ritmi indolenti romani, però alla fine era uno sperpetuo, tre ore per avere il cornetto, altre tre per un caffè. E qualche volta ti diverti, altre meno. Certo, stare lì fuori a prendere il sole non ha eguali, e infatti ci vado meno spesso ma non l’ho cassato. Poi ci sarebbe il bar Napolista, quello dei fratelli Capone, in piazza Testaccio. Torresi tifosi del Napoli, ma col Corriere dello Sport quasi sempre in mano ad altri e non va bene.
Perché, parliamoci chiaro, non è che la giornata possa cominciare senza il Corriere dello Sport. E allora ecco che da un po’ di tempo ho deciso di seguire le indicazioni del mitico Agustarello (alias Sandro) e family, che la colazione la gustano al bar delle catene. Che poi si chiama in altro modo, ma che importa. Lì, tra l’altro, sono romanisti sfegatati, ogni tanto vado a vedermi la partita della Roma, sembra di stare in curva Sud. E allora la mattina entro, mi siedo, mangio il cornetto e sfoglio il Corriere dello Sport. Leggo distrattamente le prime cento pagine su Roma e Lazio, e poi arrivo a noi. Ma oggi mi sono soffermato sullo sfogo di Mauri contro i tifosi laziali, con affianco tanto di editoriale di Stefano Agresti in difesa del popolo biancoceleste. E lì sott’occhio mi è apparsa la classifica degli assist (pare che Mauri sia uno specialista).
All’inizio non ci ho fatto caso, primo Ibra con dieci, secondo Cossu e il nostro Pocho con otto. Finisco il cornetto, vado a prendere il caffè. Torno, rileggo e chi ti trovo con sei? Crestone Hamsik. Ma dai. Ma no. Si saranno sbagliati. Quell’indolente, quello che gioca dieci minuti a partita, quello che l’unica cosa che sa fare è dare la palla indietro, quello che non ha i cosiddetti. E che ogni tanto segna pure, finora ne ha fatti nove, vabbè ma che sarà mai. Si saranno certamente sbagliati.
Massimiliano Gallo

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