Conferenza stampa all’Hotel Vesuvio, in occasione della presentazione del flm “Amici Miei – Come tutto ebbe inizio” per il presidente De Laurentiis: “Siamo ancora in fase di crescita. Altre squadre che pure sono state in serie B come noi, adesso stanno facendo tanta fatica ad affermarsi sul palcoscenico della serie A. Noi siamo partiti senza strutture, senza niente, abbiamo ricostruito e stiamo ricostruendo ancora. Il vivaio? Empoli e Udinese da tantissimi anni puntano sui giovani, non è che si fa tutto in una stagione. I tifosi devono pretendere tutto e subito, io però sono entrato in un mondo che sta cambiano e cerco di cogliere icambiamenti in maniera corretta, cercando di costruire e non di sfasciare. Se dovessi dare seguito alle mie pulsioni, sfascerei tutto”
De Laurentiis ricorda gli anni difficili della sua gestione. “C’è qualcuno che pur avendo una società con maggiore storia di noi, è ritornato in serie A e l’anno scorso ha fatto peggio di noi, e quest’anno sta facendo peggio di noi. Bisogna andare avanti con umiltà. Anche a me piacerebbe vincere scudetto, champions e coppa intercontinentale, ma poi cosa accadrebbe? Due anni fa nella classifica dei club eravamo al trecentesimo posto, oggi siamo al diciannovesimo, e io sono fiero di essere arrivato in così poco tempo a questa posizione. Quando sono arrivato mi dicevano tutti che il Napoli era conosciuto in tutto il mondo. Ho fatto i miei riscontri con persone specializzate del settore, e mi sono accorto che non era vero niente. Il periodo buio della società aveva fatto si che la notorietà della maglia azzurra fosse andata persa. Negli anni scorsi venivo a Napoli e vedevo ragazzini giocare con le maglie di Milan, Inter, Juventu. Oggi quei ragazzini indossano la maglia del Napoli, ed è questo ciò che conta”
Mantenere la calma. “Anche i nostri calciatori a volte peccano di esperienza. Se non ci fosse stata quella reazione di Lavezzi non sappiamo come sarebbero andate certe partite. Non ho mai fatto discorsi individualistici, ma se in un determinato momento importante della stagione mi ritrovo con un giocatore importante della squadra che non può giocare,e con i sostituti che per varie ragioni non si sono ancora integrati, è chiaro che diventa difficile. Abbiamo subìto torti arbitrali, è vero. La classifica senza questi torti parla di un Napoli primo, ma fin quando il calcio sarà questo non possiamo fare altro che dover attenerci alle regole. Dobbiamo mantenere la calma, poi è chiaro che dispiace dover constatare queste cose. Ascoltare poi che Mazzarri sarebbe blasfemo è assurdo. Il Napoli è una realtà che dà fastidio, perchè ha i conti in ordine, fa le cose seguendo le regole e la giustizia. Su questo non ci piove, come il Palermo, la Lazio, la Roma a volte. Se il torneo lo devono fare solo due squadre allora ce lo dicano, non facciamo un torneo con diciassette squadre. Questa potrebbe essere una soluzione: poi chi vince il campionato a due, e chi vince il campionato a diciassette fanno uno spareggio e la vincitrice si porta il trofeo. Ma io non ho nulla contro gli arbitri, che possono sbagliare come tutti: non dobbiamo farla così pesante, ricordando anche quello che è successo negli anni scorsi. Fin quando non ci sarà la moviola in campo, non ne verremo fuori, è accaduto anche all’estero, e lì di certo non possiamo pensare ad un complotto contro il Napoli”.
De Laurentiis che aizza le folle? “In una partita delicata come quella con il Brescia, non avendo capito il motivo dell’allontanamento di Mazzarri, io mi sono alzato in piedi per invitare il pubblico a salutare il tecnico che andava negli spogliatoi e ad incitare il secondo che doveva guidare la squadra. Poi non vi dimenticate che io allo stadio vesto sia i panni del presidente che del tifoso, e da tifoso voglio essere libero di potermi esprimere. Altrimenti questo non è uno stato di diritto, ma uno stato di polizia. Dopo aver ascoltato una trasmissione, mi sarebbe venuta voglia di non accettarla più allo stadio”.
Capitolo Lavezzi. “Lavezzi? Sono giovani. Anche mio figlio è stato squalificato, ma io non mi permetto di dire nulla a mio figlio: deve capirlo da solo, perchè se attacca l’arbitro nell’intervallo penalizza la squadra. Il pocho è un motore estremamente importante nella squadra, ma a volte abbiamo vinto anche senza di lui. Il problema è la mentalità della squadra. A Milano eravamo stanchi, non sarebbe cambiato granchè. Ora è importante il rush finale: i giocatori dovranno dimostrare di poter indossare questa maglia anche in futuro. Ci sono ancora dieci gare dove i calciatori possono essere utili sia per il Napoli sia per la loro carriera, dando il massimo che possono dare ad un bravissimo tecnico quale è Mazzarri” (calcionapoli24)
De Laurentiis: Il Napoli ora dà fastidio
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