Una notte di naufragio per una squadra mai in partita

Contrordine, compagni. Non si va più all’inseguimento del Milan che si allontana a cinque punti. Il Napoli si ferma, battuto nettamente a Verona dal Chievo (2-0) che aveva già vinto al “San Paolo”. L’intera squadra azzurra sotto tono non entra mai in partita, non impegna mai Sorrentino, subisce il contropiede veneto, è bloccato in attacco […]

Contrordine, compagni. Non si va più all’inseguimento del Milan che si allontana a cinque punti. Il Napoli si ferma, battuto nettamente a Verona dal Chievo (2-0) che aveva già vinto al “San Paolo”. L’intera squadra azzurra sotto tono non entra mai in partita, non impegna mai Sorrentino, subisce il contropiede veneto, è bloccato in attacco e superato a centrocampo.Gli azzurri finiscono nel trappolone organizzato da Pioli. Chievo a sorpresa. Teme il Napoli e si organizza. Abbandona il 4-3-1-2 e piazza una difesa a cinque, gli esterni Sardo e Jokic con licenza di avanzare ma impegnati soprattutto a bloccare Dossena e Maggio. Centrocampo a tre, però mobilissimo, con Fernandes, lo svizzero di Capo Verde, che surclassa Hamsik cancellandolo dal match e pilotando il gioco veronese. Inesauribili Bogliacino e Rigoni, spesso in copertura. In avanti le due punte Moscardelli e Pellissier premono costantemente sui difensori napoletani per impedirgli la giocata che avvia l’offensiva. Il Napoli non riesce mai a ripartire. Cavani non ha una sola palla utile.
Non c’è Lavezzi (squalificato) e gioca Zuniga. Sul colombiano punta essenzialmente la manovra del Napoli a destra. Zuniga si dà molto da fare, sembra il più vivo degli azzurri, ma conclude poco. Parte e si arresta, parte e frana su Mantovani che lo marca a uomo, parte e perde palla, perde l’attimo per l’assist, perde l’affondo decisivo.
Il Chievo è padrone di tutte le zone del campo. Ha energie da spendere. Rispetto a tre giorni prima inserisce due uomini freschi, Sardo e Jokic. Ma è l’assetto tattico che premia il Chievo. La barriera difensiva, il rilancio in contropiede, ma anche molti attacchi portati con più uomini. Il Napoli è spiazzato, spaesato, rincorre, perde troppi palloni (Hamsik, Gargano), arriva secondo sull’avversario.
Rientravano Aronica, Maggio, Pazienza. Sono stati cancellati dalla veemenza del Chievo, una squadra che non perde sul suo campo da tre mesi e ha la migliore difesa casalinga (8 gol in dodici partite). Sulla difesa serrata, ben coperta, il Chievo ha puntato per battere il Napoli. Gli azzurri si sono arresi alla muraglia gialla. Non hanno trovato mai un varco. Nel gioco stretto sono stati contenuti. I lanci si sono persi nel nulla.
Il Napoli comincia tenendo palla, il Chievo lo aspetta ed è il primo ad andare al tiro. Il centrocampo azzurro è un reparto di fantasmi. Pazienza è frastornato. Hamsik gira a vuoto. Poi ecco che Zuniga e Gargano perdono palla, Fernandes dà il là alla corsa di Pellissier verso sinistra, gran traversone a destra per Moscardelli e l’artista col codino evita Aronica piazzando un pallone a giro sul palo lungo. Il pallone pizzica il palo e finisce in rete (20’). Il Napoli si brucia subito. Reagisce confusamente. Su una combinazione Dossena-Hamsik, Zuniga si impappina in area fra due difensori (27’). Sugli attacchi del Chievo rientra Cavani in soccorso alla difesa che si scopre in continuazione.
Il Napoli non c’è. Il Chievo fa la partita come vuole. De Sanctis deve uscire di piede al limite per respingere la palla-gol giunta a Pellissier da un lancio lungo (36’). Nel recupero del primo tempo, sfugge a Cavani la furbata della palla lanciata da fuori area verso la porta vuota del Chievo (Sorrentino, scivolando, è fuori posizione).
Mazzarri sostituisce Zuniga con Lucarelli (46’), ma il Chievo va subito al raddoppio. Gennarone Sardo (1,90: core ‘ngrato di Pozzuoli), lontano dall’area, controlla di petto il rinvio alla cieca di Aronica (pressato da Pellissier), viene avanti, entra in area evitando Pazienza e Cannavaro e sigla un gol d’autore (50’). Il Napoli accenna ad attaccare, ma è in confusione. Si scopre e il Chievo fallisce un contropiede dietro l’altro. La formazione veronese ha una marcia in più, è gasata dall’entusiasmo. Il Napoli prova con Sosa per Gargano (59’). Il Chievo replica con Constant per Bogliacino.
Il Napoli arriva al tiro per la prima volta con Hamsik, a giro, lento, parato (70’) dopo che Pellissier ha sprecato due occasioni in contropiede (63’ e 65’). Continua a giocare la squadra veronese contro un Napoli sulle ginocchia. Cesar sostituisce Andreolli che s’infortuna (78’). C’è un cross di Maggio per la fiondata di testa di Cavani (80’). Unica palla-gol degli azzurri: fuori! Entra Dumitru (81’ per Hamsik). Fa qualche buona giocata, tenta lo sprint, gira anche a rete ma senza potenza e Sorrentino para (95’). Entra Granoche per consentire a Moscardelli, il migliore dei veronesi con Fernandes, l‘ovazione del pubblico (86’). Lucarelli ingiudicabile, ha avuto pochi palloni. Qualche spunto di Sosa. Ma è stata una notte di naufragio. La classifica tiene. Il secondo posto è salvo perché, alle spalle degli azzurri, pareggiano la Lazio e la Roma.
Mimmo Carratelli

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