Nella settimana in cui il Milan infila il secondo mezzo passo falso consecutivo, gli uomini di Mazzarri, regolando col minimo sforzo in casa un fragile Cesena, si portano ad appena tre lunghezze dalla vetta. E’ una classifica strana (con diverse squadre con una partita ancora da recuperare ed i relativi affanni a livello fisico e mentale), ma ci si trova senza dubbio in una situazione particolarmente congeniale ad un definitivo inserimento del Napoli nelle posizioni che contano. Agli azzurri sono bastate poche accelerazioni piazzate nei momenti giusti del match per imporsi sull’undici di Ficcadenti, tatticamente organizzato, ma irrimediabilmente privo dell’efficacia sotto porta e (probabilmente) dell’animus pugnandi necessari per salvarsi in questa serie A.
Mascara si è rivelato fin dall’esordio innesto azzeccato, funzionale al disegno tattico, anche nella prospettiva di dare il cambio, quando necessario, ad Hamsik e Lavezzi, per motivi diversi oggi apparsi un po’ appannati.Il gol nel finale dell’argentino Sosa, fino a quel momento oggetto misterioso nelle occasioni in cui era stato visto all’opera, potrebbe, invece, essere il segno della buona stella che sta accompagnando la stagione del Napoli, recuperando peraltro alla causa una pedina altrimenti destinata a scivolare fuori dai piani dell’allenatore.
Il rinnovato organico a disposizione di Mazzarri pone il tecnico, straordinario motivatore e gestore di uomini, nelle condizioni di trovare soluzioni di gioco alternative (anche a partita in corso) al solito copione, nelle possibili giornate negative (leggi la fatal Verona). Ci vuole ben altro che l’andamento a strappi visto contro il Cesena per andare a far risultato all’Olimpico, ma nel frattempo lo straordinario ruolino di marcia sin qui riportato fa sì che le concorrenti, anche le più nobili, guardino agli azzurri con un nuovo rispetto.
Luca Longhi (Azzurra Lex)
Ma a Roma occorre
cambiare passo
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