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Il Superbowl della pizza
Dove si mangia la migliore?

Gianluca Agata, tu mi provochi? “E io te distruggo, io me te magno”: Cito Alberto Sordi, in “Un americano a Roma”, per replicare al menù offerto dal presidente Barack Obama, alla Casa Bianca, in occasione del Superbowl. Col Cesena la sfida gastronomica è stata improponibile: un’evanescente piadina contro l’interplanetaria pizza che ha origini e tradizioni napoletane. Misurarsi con bratwurst, cheeseburgers, buffalo wings, onestamente lo trovo addirittura mortificante. Quindi rilancio: organizziamo il superbowl della pizza, in modo da indicare a Obama la migliore pizzeria per festeggiare con noi i trionfi calcistici degli azzurri. Cosa intendo? Lanciamo un sondaggio, qui sul napolista, per stabilire chi prepara la pizza più buona di Napoli. Cito qualcuno dei soliti noti: Gorizia al Vomero, Michele e il Trianon a via Pietro Colletta, il Delicato a Posillipo, don Salvatore alla Riviera di Chiaia, Brandi a via Chiaia. Ma segnalo qualche new entry: “da Gennaro” e “Carminiello”, al corso Secondigliano. Se organizzassero un referendum, altro che i presunti brogli delle primarie: i secondiglianesi sono spaccati in due, sulla questione. Io voto per Carminiello che fa pure una fantastica fritturina. Ma sono entrambi da champions. Lo affermo per chiarire che il quartiere va oltre il degrado che appare su giornali e tg. Votate, fratelli azzurri. I risultati li invieremo alla White House. Senza ricorsi e senza commissariare il napolista. Il “welcome pizza party” con Obama e Michelle lo organizzeremo nella pizzeria prescelta o nella villa di Edinson Cavani, il matador. La villa nuova, quella senza gattino.
Tovagliolo azzurro

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