E’ un’impresa, un trionfo, la vittoria più bella dell’anno

E’ impresa. Il Napoli vince sul campo della Roma (2-0) dove non aveva vinto nessuno. Due centri di Cavani (il primo su rigore) che con 20 gol supera il record di reti di Careca. E’ stata la partita della maturità. Il Napoli si accomoda al tavolo dello scudetto (ancora a -3 dal Milan) e vada […]

E’ impresa. Il Napoli vince sul campo della Roma (2-0) dove non aveva vinto nessuno. Due centri di Cavani (il primo su rigore) che con 20 gol supera il record di reti di Careca. E’ stata la partita della maturità. Il Napoli si accomoda al tavolo dello scudetto (ancora a -3 dal Milan) e vada come vada. Pressata, bloccata, annichilita la Roma. Un pizzico di fantasia, ma fuori soprattutto gli artigli. Il Napoli ha dominato in lungo e in largo grazie ad una condizione fisica strepitosa. Difendendosi con ordine, aspettando la Roma, fiondandosi di rimessa. Settima vittoria in trasferta. I primati fioccano. Mazzarri imbattibile per Ranieri (due vittorie e sei pareggi per l’allenatore azzurro). Cavani superstar, sempre più re dei cannonieri. Ma tutto il Napoli ha dato una spettacolare dimostrazione di squadra matura, tatticamente ineccepibile, straordinariamente determinata.
E’ stata la vittoria dei “titolarissimi” col contributo finale di Zuniga, Yebda e Mascara. Il Napoli non si è scosso neanche quando Ranieri ha tentato di forzare il destino del match con Menez (46’ per Taddei) e Totti (78’ per Vucinic). Mai il Napoli aveva dato una dimostrazione di forza, di sicurezza, di ordine, anche sotto l’assedio finale della Roma, come è successo all’Olimpico dove non vinceva da 18 anni.
Gli azzurri hanno disarticolato il centrocampo giallorosso (Taddei, De Rossi, Perrotta, Simplicio) con un pressing costante, inseguendo, recuperando, togliendo il respiro all’avversario. Gargano un occhio a Simplicio e pressing su tutti i portatori di palla romanisti. Pazienza più arretrato e in soccorso di Campagnaro per domare Vucinic. Hamsik a sostegno della zona e rapido nell’impostare la controffensiva. La difesa è stata insuperabile. Due sole parate di De Sanctis su Vucinic (15’) e Menez (75’). Imbattibili i difensori. Accerchiato Borriello. Triplicate le marcature su Vucinic, il più vivo dei giallorossi. Mai consentito il tiro ai centrocampisti avversari. Il taccuino brilla delle conclusioni napoletane: due gol, due tiri nello specchio della porta, cinque a lato. Un bilancio che ha schiacciato quello della Roma.
Ranieri teme il Napoli e rinuncia alle tre punte. In difesa gli mancano Mexes e Burdisso squalificati. Infoltisce il centrocampo ed è preoccupato di intasare le corsie dove il Napoli è micidiale. E il Napoli è micidiale soprattutto con Maggio sulla fascia destra. Dossena è un po’ più prudente. Protegge Aronica coprendo la corsia di Taddei dove si spinge Rosi. Il pressing del Napoli tiene lontani De Rossi e Simplicio. Il contributo degli attaccanti (soprattutto Cavani) è prezioso nel disturbare all’origine l’azione della Roma che si agita nei primi venti minuti, poi è domata dal Napoli.
La partita è bloccata inizialmente a centrocampo. Si cercano gli attaccanti con lanci lunghi. Il Napoli soffre a spegnere il centrocampo romanista, ma riesce a chiudere gli spazi, a pressare con successo. Poi viene fuori con grande autorità. La partita diventa nervosa. Dossena prima e Rosi poi vengono graziati dall’arbitro che “trattiene” il cartellino rosso. I cross del Napoli (Maggio, Hamsik e Lavezzi da destra, Dossena da sinistra) allarmano la difesa giallorossa che libera con difficoltà. Dopo venti minuti è il Napoli che detta legge. Borriello è bloccato (altra partita straordinaria di Cannavaro), Vucinic non sfonda. Campagnaro è irriducibile. Il montenegrino è intrappolato dal terzino azzurro e dai raddoppi di Pazienza e Maggio. Il centrocampo della Roma non brilla, oscurato dalla pressione napoletana. Simplicio non viene mai avanti, De Rossi resta dietro. Perrotta non si vede, Taddei dà poco. E’ il Napoli che riduce il potenziale romanista. Simplicio arretra a sostenere il centrocampo e la Roma passa a un 4-4-2. Senza i suggerimenti avanzati di Simplicio è dura per le punte romaniste.
Nella ripresa Ranieri gioca la carta-Menez. Ma il francese e dopo di lui Totti rimangono invischiati nella superdifesa azzurra con i centrocampisti arretrati che pressano e spazzano. La Roma viene avanti con tre punte (Vucinic a destra, Menez a sinistra, Borriello in mezzo) ed è fritta. Lavezzi esce da una fase difensiva, allunga ad Hamsik (metà campo giallorossa sguarnita). Lo lovacco infila l’area di rigore e qui viene abbattuto da Juan (difensore disastroso negli ultimi tempi). Penalty sacrosanto che Cavani realizza (49’).
La Roma schiuma rabbia, si rovescia in avanti, ma ha poca corsa, poca lucidità. Il Napoli si abbassa. Difende in massa. Zuniga sostituisce Dossena (58’ stanco e ammonito). La squadra azzurra è incollata all’avversario. Non la fa ragionare, la costringe a giocare per linee orizzontali, la tiene in allarme col contropiede sempre pronto. Perché il gioco di rimessa del Napoli è sempre fulminante. Annullata per fuorigioco di Zuniga un’autorete della Roma sul cross del colombiano che Hamsik ha fatto splendidamente partire sulla sinistra (66’). Quando il Napoli si distende all’attacco, la Roma balla. Quando attacca, la squadra giallorossa non trova mai il varco per il tiro. Yebda dà il cambio ad Hamsik (73’): lo slovacco ha speso tutte le energie lottando a centrocampo senza risparmio. C’è appena un tiro di Menez dalla distanza deviato da De Sanctis in angolo (75’). Potrebbe esserci già la mazzata definitiva del Napoli sul match. Aronica esce dalla difesa e lancia lungo Lavezzi con la difesa giallorossa scopertissima. Ma il Pocho in solitudine batte sul portiere (76’).
Ranieri fa entrare Greco per Simplicio e Totti per Vucinic (78’). Non cambia nulla. Il Napoli ha il match saldamente in pugno. E’ tutto in difesa sotto l’assedio della Roma, ma non sbanda, non cede, ribatte e cerca il contropiede. Il raddoppio è splendido. Lavezzi allarga sulla destra a Cannavaro (rimasto in attacco dopo un corner). Strepitoso il cross del centrale azzurro sul quale si avventa Cavani fra due difensori. Li brucia sull’anticipo e scaraventa in rete (83’). Il Matador esce tra gli applausi quando viene sostituito da Mascara (85’). Ci sono cinquemila napoletani esultanti nella curva nord dell’Olimpico.
E’ il trionfo. E’ la vittoria più bella dell’anno che tiene in corsa il Napoli per ambizioni inimmaginabili e caccia lontano la Roma dalla zona alta. Intanto è secondo posto inattaccabile. Fra cinque giorni, l’Europa League contro il Villarreal. Si può sognare sul doppio fronte.MIMMO CARRATELLI

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