Mi hanno raccontato che al termine della partita tra Genoa e Milan si è verificata una scena da brividi. Allo scoccare del 90′ i fratelli genoani hanno cominciato ad intonare all’unisono un coro che avrà fischiato a lungo nelle orecchie dei tifosi e dei calciatori rossoneri. L’intera Genova rossoblu si è abbracciata idealmente con il San Paolo e dagli spalti del Marassi si è levato un grido: “Napoli! Napoli! Napoli!”. Non un semplice coro di beffa verso il Diavolo, bloccato sul pareggio grazie al gol di un figlio della nostra terra, Antonio Floro Flores, e ad una prestazione superba di un ragazzo napoletano che sogno di vedere con la maglia azzurra, Mimmo Criscito.
Si è trattato, invece, della testimonianza sincera di un legame profondo e consolidato tra due popoli calcistici, espressione di due grandi città di mare. Un elemento non casuale per la natura della propria gente. La storia di questo gemellaggio si intreccia, ancora una volta, con le vicende di queste tre squadre. Nato il 16 maggio del 1982, in seguito ad un pareggio acquisito dal Genoa a Napoli che gli consentì di non retrocedere proprio a danno dei rossoneri, oggi ha il primato di essere il più lungo nella storia del calcio italiano, ed il prossimo anno ci ritroveremo a celebrarne il trentesimo anniversario. Negli anni, nonostante le vicissitudini vissute da entrambe le società e le intemperanze di qualche presidente (basti ricordare l’atteggiamento poco limpido avuto da Preziosi in alcune sessioni di mercato), nulla ha scalfito le ragioni di questa fratellanza calcistica. Abbiamo festeggiato insieme nel 2007 il ritorno in Serie A, proprio grazie ad uno 0-0 al Marassi che regalò la promozione diretta ad entrambe le squadre. Un epilogo che non poteva essere diverso per quel campionato.
Questo piccolo amarcord per lanciare una provocazione al direttore dopo aver letto un articolo sul Napoli a firma Ricchiuti, che ha seguito con tanta passione ed attenzione una partita degli azzurri. Chissà come mai… Caro Max, hai già spiegato egregiamente le ragioni per le quali difendi la scelta di ospitare uno juventino su questo portale. Le condivido, ma allo stesso tempo non ti nascondo che alcune sue provocazioni sono state talvolta un pugno nello stomaco. Adesso ci tocca anche leggere le sue disquisizioni sul Napoli, Gargano e Santacroce. Figurati che mi ha fatto tornare simpatico l’uruguaiano, ed è tutto dire… Ed anche questa passa. Siamo aperti e tolleranti, e, mentre tutti fanno a pezzi il mito del multiculturalismo (a proposito, un amico cresciuto a pane e Fallaci ha scritto “La Juventus è il mio Islam”…), sul Napolista resistiamo, imperterriti, rivendicando la nostra diversità e per dimostrare al mondo che un modello di convivenza è possibile. Anche con il peggior nemico.
Che trionfi il buonismo. Ma a questo punto, visto che la serpe in seno dobbiamo tenercela, ti lancio un appello: di fronte a cotanta ospitalità, trova un collega genoano a cui dedicare un angoletto su questo sito! Scegli tu il nome (Il Genoista, Il Grifonista,…), ma un tocco di rossoblu sul Napolista ci starebbe bene. Creiamo un ponte costante con i fratelli genoani, che non perdono occasione di dimostrarci la loro vicinanza. Lasciagli la libertà di parlare del Grifone o, se vorrà, anche di commentare una partita degli azzurri. In tal caso, almeno potremo cullarci su una certezza: ci sarà uno spettatore in più per il Napoli che non vedrà la partita con l’intento di gufarci. A differenza, invece, di tanti altri spettatori interessati… E di questi tempi, con il Napoli che marcia a questo ritmo, posso garantirti che è già tanto.
Michele Affinito
E al 90′ Marassi gridò “Napoli, Napoli”
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