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Crederci o non crederci, noi ci crediamo

Domenica pomeriggio (ieri) h. 18.25.  Mia moglie: “io vado a messa, tu non vieni ?”.  La chiesa dista 50 metri da casa nostra.  Tornato a casa alle h. 17.50, avevo fatto in tempo a vedere tutti i gol su GOL PARADE di Sky, i gol del Napoli 5 o 6 volte (ogni volta sembrano più belli !), ma mi mancava ancora una notizia: “ti raggiungo, devo vedere quanto sta Chelsea – Liverpool”.  Nel campionato inglese tifo Chelsea, bisogna sempre schierarsi per qualcuno, se no che sfizio c’é ??  Vado sul canale della partita, in quel momento il Liverpool passa in vantaggio. Mannaggia !!  Mancano circa 20′ alla fine.  Che faccio ?  Una vocina dentro di me mi dice: resta a casa a vedere come finisce, il Signore capirà e ti perdonerà . . .  Ma poi sento un’altra voce: vai in chiesa a ringraziare il Signore per la giornata e la vittoria, come fa Edinson . . . Mi alzo di scatto dal divano, tant’é che faccio sobbalzare mio figlio “papà . . .” Vado a messa, se no faccio tardi !!!”.  Scendo con l’ascensore, mentre sto aprendo la porta a vetri del palazzo si materializza, sul marciapiede, la sagoma di un uomo.  Mi fermo per farlo entrare “prego, si accomodi”.  Lui mi guarda, fa un sorriso, e mi chiede: “Ma tu ci credi ??” Stavo per rispondere che, certo, io ci credo, tant’é che sto andando in chiesa . . . E’ stato un attimo.  Ho guardato i suoi occhi spiritati, una leggera vena di follia sul suo volto, ed ho capito che ci eravamo già incontrati, non saprei dire dove né quando, e se mi avesse chiesto il suo nome non avrei saputo dirglielo.  Ma gli ho risposto: “Si, io ci credo.  Ma non lo diciamo . . .” Ci siamo lanciati un’ultima occhiata complice e furtiva, tipo due carbonari che avevano appena organizzato una delle loro riunioni segrete, e poi siamo andati, io in chiesa, lui a trovare qualcuno che abita nel mio palazzo.  Una leggera magica follia pervade la nostra Città . . . .
di Bruno Fabbrini

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