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Belli gli applausi a Mascara prima del match

Lo confesso: aspetto un gol di Zuniga. Nel senso che, se Zuniga dovesse mai segnare, potrei anche gettarmi nel fossato sottostante la Tribuna Posillipo. Potrei. E comunque oggi ha fatto la sua partita, ha fatto quel che andava fatto. Mi sono piaciute diverse cose, oggi. Il sole, per esempio, e quel meraviglioso cielo azzurro che ci fa compagnia da ormai tre giorni. Mi è piaciuto quel meraviglioso corridoio che Hamsik si è scavato in direzione di Maggio. Mi è piaciuto Maggio, anche se con molte sbavature, e peccato per quella clamorosa svista sul suo gol (si è visto a occhio nudo dalla Tribuna che era buono, a occhio nudo, per la paletta, ma arbitro e guardalinee che ci stanno a fare?).
Mi è piaciuto il pubblico, che ha applaudito Mascara fin dall’entrata in campo, all’inizio della partita. Un Cavani stratosferico come al solito, preciso al gol e pronto a tornare indietro a coprire quando nelle retrovie si è fatta sentire la pressione (Rosina, un metro e un po’, ma che velocità che ha dato al Cesena, eh), anche se ho vissuto in agonia tutta la partita, terrorizzata da un possibile cartellino giallo che ce lo avrebbe reso indisponibile per sabato sera. Mi sono piaciuti i risultati che arrivavano dagli altri campi e il Chievo, che ci ha in parte ricompensati del fegato amaro che ci siamo fatti mercoledì. Un grandissimo regalo anche dal Genoa, quella gente quasi nostra parente, “che in fondo in fondo è come noi selvatica”.
E poi mi è piaciuto Mazzarri, perché al 74’, secondo me, non andava sostituito Hamsik, ma il Pocho, ma lui ha agito di fino, da allenatore consumato e l’ha tenuto in campo, tirando fuori il più duttile Marechiaro. Se Lavezzi avesse dovuto varcare la linea del campo per lasciar spazio al suo legittimo sostituto Mascara probabilmente si sarebbe incazzato almeno un po’, invece così Mazzarri ha salvato capra e cavoli, di certo il rinnovato spogliatoio. Mi è piaciuto lo spirito di Mascara, giocatore concreto e di esperienza, lo sapevamo già, lontano dai giocatori a cui siamo stati abituati nei nuovi acquisti di DeLa e di Bigon finora. Il Pocho c’è, deve solo tornare al gol al San Paolo. Lo aspettiamo tutti, per applaudire l’arrivo dell’agognato riscatto di quel maledettissimo rigore che gli (ci) è rimasto sul groppone. Tornerà. Per ora restiamo nel nostro rumorosissimo silenzio, lassù. Occhio, adesso, guardiamoci le spalle, ma sempre puntando avanti. Forza, in direzione Roma, avanti così.
Ilaria Puglia

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