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Mazzarri: La Dieci? Io penso alla Fiorentina

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con la Fiorentina. Il Napoli sarebbe primo secondo la classifica dell’Osservatorio degli errori arbitrali. Domani c’è Banti, lo stesso del campionato scorso: “Queste sono cose non mi riguardano. Sono preoccupatissimo per la nostra prestazione. La mia squadra riesce a fare gare come quelle contro la Juventus solo se è al 120%. Domani faranno la differenza gli uomini più rappresentativi e mi riferisco a Lavezzi e Cavani che dovranno dare una mano in fase passiva. La Fiorentina è molto più forte della classifica che ha e contro il Brescia ha ribaltato la partita negli ultimi minuti. I viola saranno carichi al massimo e faranno una partita secondo il loro valore. Chiedo un aiuto al pubblico, tutti insieme dobbiamo superare l’ostacolo. Voglio lo stesso clima che si è visto contro la Juventus. Il ruggito del San Paolo si è visto anche durante i primi minuti quando i bianconeri hanno provato a metterci in difficoltà. Ci deve essere un incitamento costante e dovrà essere così fino all’ultima di campionato. E’ facile esaltarsi contro Milan, Juve e Inter, il clima deve essere simile anche contro tutte le altre. La serie A è molto equilibrata, noi abbiamo i fari puntati e dobbiamo essere all’altezza”.

Un sito britannico ha definito il Napoli una formazione perfetta nell’applicazione del 3-4-2-1: “Secondo me finora siamo stati tutti bravi nel tirar fuori tutte le risorse possibili e immaginabili. Ripeto, se stiamo al massimo, possiamo avvicinarci alla perfezione. Per me, da allenatore, non esiste mai tanto è vero che ieri abbiamo corretto gli errori commessi contro la Juventus”.

Maradona ha detto a Lavezzi che deve prendere la maglia numero 10: “Io penso soltanto alla Fiorentina, il mio dovere di allenatore è prevenire e non curare. Devo preparare la gara come la finale più importante dell’anno. Serve adrenalina e carica nervosa, se continuiamo così, possiamo conquistare qualcosa d’importante, altrimenti rischiamo di essere una meteora e ci infiocchettiamo soltanto in bilanci parziali che servono a poco”.

Domani potrebbe toccare a Sosa: “Non sono deluso da lui, si è fatto male proprio nel momento in cui doveva fare il salto di qualità. Ora speriamo di ritrovare il giocatore su cui la società ha deciso d’investire. Avrà le possibilità per dimostrare il suo valore, adesso sta bene, ha recuperato dall’infortunio. Potrebbe essere il più indicato per sostituire Hamsik che è squalificato. Oggi lo verificherò ancora, ma in linea di massima dovrebbe essere lui. Certo l’assenza di Marek si farà sentire, per un allenatore è una garanzia assoluta. Dà sempre un contributo tattico e di personalità”.

Il Napoli sta dimostrando maturità: “Il vero salto di qualità è questo. Dimentichiamo la sfida passata e affrontiamo tutte gli avversari con grande considerazione. Tutte le gare sono importanti, se non avessimo vinto contro Lecce e Parma, non saremmo a questo punti in classifica. Si diventa grande squadra quando si affrontano le partite allo stesso modo come attenzione mentale e approccio. Ho visto una crescita in tal senso, ma dobbiamo sempre accelerare. Non fermiamoci mai, non si possono perdere punti – ma non è il caso della Fiorentina – contro le squadre piccole. I giocatori devono capirlo. Domani voglio una squadra che entra in campo con il piglio che ho visto contro la Juventus. Agonismo e intensità saranno fondamentali, questo è il concetto di crescita. Se interpretiamo la partita così, possiamo fare bene. L’anticipo? Non mi piace giocare per primo, ma non ci faremo distrarre. Questo non ci deve interessare, contro la Fiorentina è una finalissima. Abbiamo lavorato molto in fase passiva. Saranno fondamentali i nostri attaccanti che danno forza ed equilibrio”.

Cavani è reduce da una settimana di grande clamore dopo i tre gol alla Juventus: “Conoscendolo, è molto maturo. Tutte queste attenzioni forse lo condizioneranno un poco nella vita privata, ma lui sa che i bilanci si faranno alla fine. Glielo ripeterò prima della partita: lui e Lavezzi dovranno dare una grossa mano ai compagni. Lo stesso discorso vale per il Pocho”.

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