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Con la Juve può ripartire la volata Champions

Peccato. A dispetto dei gol segnati, l’Inter con il nuovo allenatore Leonardo e lo stemma di campione del mondo cucito sul petto non si è rivelato un avversario irresistibile, ma il Napoli non è riuscito a scavalcarlo. La squadra ha interrotto la serie di vittorie al Meazza perché le sue stelle Lavezzi, Hamsik e Cavani sono rimaste a lungo a guardare e perché non c’è stata l’abituale intensità. Era il primo di due test molto significativi d’inizio anno ed è finito come Mazzarri non avrebbe voluto. Un «segnale di resa», apparentemente, lo ha dato anche lui: non ha sfilato la giacca, restando in camicia per dare la carica nel gelo di San Siro, ma ha infilato il cappotto. È partito male il 2011, però la squadra è rimasta in zona Champions, un’ambita posizione da difendere con cuore, gol e vittorie. Non c’è tanto tempo per riflettere su quanto è accaduto a Milano e tentare di definire la dimensione degli azzurri in un campionato che si gioca sul filo dell’incertezza. Domenica c’è la Juve a Fuorigrotta. Arriverà con i suoi pesanti problemi e il suo immutabile fascino, soprattutto senza Quagliarella. Se c’era stata la corsa ad acquistare i biglietti (tutto esaurito al San Paolo), era anche perché questa doveva essere la notte del ritorno di Fabio, diventato core ’ngrato dopo aver firmato per i bianconeri negli ultimi giorni del mercato d’estate. Scelta ovviamente presa anche dalla società e da Mazzarri, non soltanto dall’attaccante che ha aperto il 2011 nel peggiore dei modi: grave infortunio al ginocchio nei primi minuti della partita contro il Parma. Tra due giorni Fabio sarà sul divano di casa, non ascolterà i cori né leggerà gli striscioni – alcuni ironici, altri offensivi – preparati dai suoi ex tifosi che hanno considerato un alto tradimento il passaggio alla Juve. Il Napoli cercherà di scrollarsi di dosso la notte del Meazza e di tornare ad essere quello che era: tutto gioco e grinta, in grado di battersi con tutti alla pari, per una posizione di vertice. Il San Paolo saprà dare la carica alla squadra e in particolare a Cavani, che ovviamente non è superman e non può segnare un gol a partita, magari pesanti come quelli rifilati al 93’ prima alla Steaua e poi al Lecce. Il discorso Champions è aperto più che mai e domenica sera il Napoli potrebbe dare un pesante colpo ad un’insidiosa avversaria per le piazze d’onore, storica rivale, battuta due volte da Mazzarri nella scorsa stagione, con altrettante spettacolari rimonte. Durante la sosta si è aperto il dibattito sulle prospettive degli azzurri. Sono da scudetto? Il primo esame contro l’Inter dei cinque trofei ha avuto esito negativo. Nuova verifica tra poche ore al San Paolo. È probabile che Mazzarri debba spingere i giocatori a procedere partita dopo partita, com’è accaduto finora, affinché non accusino una classifica che è affascinante ma potrebbe rivelarsi pesante. Sono giorni importanti per il campionato come per il mercato. Le manovre sono cominciate da mesi e riguardano il rafforzamento di difesa e centrocampo, laddove per l’attacco si punta sul pieno recupero del trentacinquenne Lucarelli, che ha caratteristiche fisiche e tecniche tali che lo rendono un’utile alternativa. Adesso occorre definire le trattative per completare la rosa con cui Mazzarri dovrà difendere il posizionamento in area Champions e superare i sedicesimi di Europa League. Forza, le grandi sfide sono appena cominciate.

Francesco De Luca

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