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Cannavaro, altri 4 anni a 950mila euro

La Juve gli porta bene, c’è poco da fare: nel 2006 realizzò il 3-3 con una splendida bicicletta a tempo (supplementare) abbondantemente scaduto – dando il via alla vittoria azzurra ai rigori -, mentre ieri ha potuto realizzare il sogno della sua vita. Ovvero, una vita in azzurro: ha 29 anni, il capitano, e con questo contratto entra di diritto nel novero delle bandiere. Il simbolo, uno degli ultimi del calcio moderno: Paolo Cannavaro, quello che un tempo era conosciuto come il fratello di Fabio, oggi è il totem del Napoli. È uno dei migliori difensori italiani. È il capitano che ha lottato per poter giocare ancora con questa maglia: ha accettato uno stipendio inferiore rispetto ad alcuni colleghi meno titolati (intorno ai 950mila euro per tre stagioni, con ultima stagione a 500mila euro che cresceranno a seconda delle presenze e dei premi-obiettivo); ha gestito un botta e risposta estivo a distanza con il presidente, con la signorilità e l’affabilità che lo contraddistinguono; ha riconquistato il popolo di Napoli, suo più grande alleato anche in questa lunga ed estenuante trattativa, fino a diventarne un idolo. Ha vinto perché ha meritato. Il primo e più importante acquisto di gennaio è lui. Di ieri l’accordo raggiunto da De Laurentiis e dai suoi manager, Enrico e Gaetano Fedele, nella suite del presidente all’hotel Vesuvio. Una gioia immensa, per Paolo. Napoletano della Loggetta e tifoso pazzo del Napoli. Quattro anni ancora e poi l’ultimo sogno: proseguire da dirigente. A suo tempo, comunque: ora c’è da giocare. E vincere qualcosa in Italia e in Europa. Nota a margine: il capitano ha appreso la notizia a Castelvolturno, poco prima di salire sul pullman per raggiungere lo stadio, in pieno training autogeno in vista della partita con la Juve. La squadra del destino.

Fabio Mandarini
Il Mattino

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