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Senza un centrale
non si cantano messe

Si possono trovare mille alibi e svariate scusanti nel corso di una partita: il gelo, i palloni sgonfi, un modulo sbagliato o la cattiva forma di questo o quell’altro calciatore ma, oggettivamente, i ruoli del difensore centrale e del portiere, a tutti i livelli, non si possono mai inventare. Puoi avere una formazione di fenomeni ma, se tra i pali hai un Valdir Peres o un Bandieri e al centro della difesa un Prunier o un Trotta, alla fine, potrebbero non bastare anche 6-7 gol per vincere una partita. Sugli esterni, si può pensare di fare turn-over o di scambiare quello di destra con quello di sinistra e viceversa, così come si può gettare un giovanissimo sconosciuto al centro dell’attacco o rischiare un acciaccato a centrocampo. Un allenatore può provarle tutte, anche il gioco totale in cui tutti fanno gli attaccanti e tutti fanno i difensori, ma mai, mai, mai, inventarsi colui che difende i pali o colui che comanda la difesa. Sarebbe come costruire un immenso castello di carte che però, si regge sulla sabbia. Un ottimo difensore centrale è il collante di tutto il pacchetto arretrato e questi può renderlo solido, seppur i colleghi di reparto non siano Maldini o Claudio Gentile e un buon pacchetto arretrato può dar sicurezza ad un intera squadra, seppur avanti non ci siano i galactios o gli Harlem Globetrotters. Uno come Krol, per esempio, stava per far vincere uno scudetto ad uno come Pellegrini mentre il contrario, sarebbe realisticamente impensabile…
Il Napoli ieri, nella glaciale Utrecht, ha dimostrato in tutta la gara, di voler vincere e di tenerci a questa qualificazione. Tutti, più o meno, hanno svolto il proprio lavoro egregiamente e nonostante si siano registrati i soliti errori, tipici delle nostre trasferte europee, hanno disputato una gara senza risparmiarsi fino al 95°. Ma non è bastato. Non è bastato un Cavani, in formato jolly, autore di una strepitosa tripletta (il primo gol è da fantascienza: può un tiro di prima intenzione nei pressi della bandierina rivelarsi imparabile?) e di recuperi da consumato terzino, non è bastata la buona prova della linea mediana, con Gargano e soprattutto con Yebda che ha dato il la a due delle nostre tre segnature. Non sono bastati, i tre, quattro interventi decisivi del nostro De Sanctis, non è bastato nemmeno un Hamsik decisamente più vivo che nelle recenti ultime apparizioni e non è bastato, infine, giocare contro una squadra che nel nostro campionato rappresenterebbe la forza di una compagine di mezza classifica della serie cadetta. Alla fine, l’improponibile difesa ha distrutto quanto di buono si è riuscito a costruire in attacco. E non parlo esclusivamente degli errori marchiani commessi nelle occasioni dei gol avversari, ma di un atteggiamento da banda del buco che ha messo a dura prova le nostre coronarie ogni qualvolta il pallone stazionava nella nostra tre quarti campo. Anche perchè nelle loro fila, non c’erano Zarate, Sanchez o Speedy Gonzales, ma un perticone alla Silenzi che avrebbe coperto i cento metri i tre minuti e che il più delle volte si marcava da solo. Cose da pazzi, roba da Gialappa’s.
Sta di fatto che una partita così, se avessimo avuto un Pocho anche al 10% e un onesto difensore centrale, l’avremmo vinta anche con la benda agli occhi e in nove uomini.
Ma, al termine di questa quinta giornata di Europa League, senza aver vinto ancora una partita, siamo l’unica squadra italiana ancora in corsa per la qualificazione. Ed io, in tutta sincerità, me la godo…nonostante Nelson… Ah, se l’avesse buttata dentro al 93°, questa pagina non l’avrei mai scritta. E’ pure sfigato.
Aurelio, se proprio non puoi comprare Beckenbauer o Passarella, almeno conferma Cannavaro.
Forza Napoli Sempre
Gianluigi Trapani

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