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Io, moglie dello juventino vendicata dal S.Paolo

Ebbene sì, Forza Napoli fino alla morte (almeno per me). Io, proprio io, alla quale piace tutto ciò che è sport.  Sia per lavoro, sia per passione. Ma la mia vera ed unica vibrazione è il calcio. La mia unica e vera squadra è il mio adorato Napoli. Lui lo sapeva e quella domenica sera non doveva proprio stuzzicarmi, sono stata “sportiva” fino al primo goal dell’innominato. Ma la provocazione è stata violenta ed irritante. “Hai visto che squadra? Siamo grandi!! ti sei intossicata, eh?”  A me, capito? l’ha detto proprio a me. E allora per farti perdonare domani mi porti  allo stadio! L’indomani la telefonata “Andiamo a prendere i biglietti per Napoli-Palermo? Non ero più nei panni. Pensavo solo “stasera sono vicino al mio cuore azzurro”.
E’ stato il mio unico pensiero che mi ha accompagnata per l’intera mattinata. Pranzo veloce, il tempo non passava mai ma per me era sempre troppo tardi. Gli dico “Forza andiamo è tardi”. In macchina ero in silenzio-stampa. Non sentivo i clacson e neppure lui che mi faceva domande: mangiamo panini? nei miei pensieri: arrivare presto, parcheggiare, salire lì proprio lì dove, finiti i gradini, di colpo ti si illumina il cuore e la mente, e ti bei solo alla visione del paradisiaco campo sul quale non vedi l’ora venga calpestato dai tuoi “ragazzi azzurri”.
Ore 17.30 ero già seduta . Mi chiede: “mangiamo? hai sete? non ricordo se ho mangiato o bevuto. O altro. Lo stadio s’impinguava di tifosi. L’atmosfera era già di fuoco. Ed ecco che salgono per il riscaldamento, i rosa e giù fischi e parolacce. Eccoli, eccoli! De Sanctis, il Pocho, Cavani, Marek. Inizio a spogliarmi di sciarpe e cappello. Bhuuuuuuuu!!!!!! ai poveri in gabbia proprio di fronte a me. Ed eccolo, ci siamo. Fischio d’inizio!!! passano i minuti tra: Mamma mia! che se mangiat! Mannaggi’ a morte! ma comme a’ fatt? Niente non voleva proprio entrare e gonfiare la rete . Uno  sguardo a lui tra il primo e secondo tempo . E si ricomincia. Ormai afona, continuavo a urlare con tutta me stessa all’unisono con tutti. Perché quando vedi  il Napoli, allo stadio si è un solo corpo, un solo cuore e tante voci. Non volevo proprio dargliela vinta.  Lui l’unico  iuventino. Per giunta seduto vicino a me. Quarto uomo: 4 minuti. Seduta, ma ancora piena di speranza, ecco che tutti, compresa me, si alzano, palla da Hamsik a Cavani, passaggio dolcissimo a Maggio. GOOOOOOOOOAAAAAALLLLLLLLLLL!!!!!!!!!!!!
E’ un boato, è un salto al cielo, è un abbraccio totale, è sangue caldo che t’invade ti possiede e ti fa delirare. Goal! Rete! Siiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!
Non potevo crederci. Mi ritrovai abbracciata con un tifoso, poi con un altro. Tutti con un solo battito cardiaco: N A P O L I! MIO.  Sei Grande. La mia più grande soddisfazione dopo la vittoria della mia squadra? Lo iuventino: “è una Grande Squadra!”
Dillo forte: O’ vita oi vita mia!!!!!!! Mi chiede: ti sei divertita? Il mio, di cuore, è già a Genova!!
Laura Montuori

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