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Zeman: Mazzarri moralmente distante da me

La stilettata in coda. Dopo una domanda sulle differenze tra il calcio di Zeman e quello di Mazzarri, l’allenatore che da un anno tiene il Napoli ai vertici del campionato. Il boemo ha acceso la quarta sigaretta davanti all’Hotel Mediterraneo. Cinque secondi di silenzio, poi parole dure: «È moralmente distante dal mio calcio». Nessun chiarimento, mentre il magistrato Giuseppe Narducci invitava l’allenatore del Foggia ad entrare in sala, il convegno stava per cominciare. «Nessun’altra domanda e nessun’altra risposta». Veleno sull’attuale tecnico del Napoli, forse da collegare al finale del campionato 2004-2005, a un pareggio tra la Reggina di Mazzarri e il Lecce di Zeman: quel 2-2 avrebbe creato tensioni tra i due tecnici. Ma Zdenek ha fatto anche i complimenti al collega e al Napoli, ritenuto in corsa per lo scudetto.
Zeman, la serie A la diverte?
«La vedo poco, mi dedico al Foggia. Ma quando la vedo non trovo niente di esaltante. Non c’è la squadra-guida. Un po’ più avanti c’è il Milan, però è notevole l’equilibrio». Merito di Calciopoli? «Ora c’è un minore condizionamento di stampa, tv e arbitri».
Chi potrebbe vincere lo scudetto?
«Discorso apertissimo».
Al vertice c’è anche il Napoli: è da primo posto?
«Può vincere, sì. La squadra di Mazzarri sta facendo un buon campionato, però non si può dire che sia grande dopo una vittoria e giudicarla in modo differente dopo una sconfitta».
Quella di Udine è stata pesante.
«Evidentemente Di Natale, bravo e napoletano, si esalta quando ha il Napoli di fronte».
Nedved ha detto: «Hamsik è forte, superiore a me».
«Lo ha detto alla presentazione del libro di Hamsik. Conosco Nedved e la penso diversamente. Lui è stato un campione, Hamsik ha qualità ma deve fare tanta strada. Come Lavezzi».
Le piace il Pocho?
«Ha buoni mezzi, ma gli manca la continuità».
Lunedì al San Paolo ci sarà Napoli-Palermo, super sfida tra gli argentini Lavezzi e Pastore.
«Pastore è bello da vedere. Mi auguro che sia una partita interessante per le due tifoserie, i pressuposti ci sono. Io non potrò seguirla: c’è il posticipo del Foggia a Taranto.
A proposito del Palermo, è una squadra divertente?
«Gioca bene, sì. Ma è una questione di momenti. La Roma è stata nelle zone basse, poi si è rilanciata e domenica ha perso, appunto a Palermo».
Delio Rossi è l’erede di Zeman.
«Mi risulta che in estate faccia una preparazione simile. Appunto, di simile c’è questo».
Licenziare Benitez sarebbe stato giusto?
«Io sono contrario a un esonero se non ci sono cause che dipendono dall’allenatore. E poi ho letto che Moratti lo ha riconfermato alla guida dell’Inter, quindi per quale motivo Benitez avrebbe dovuto essere licenziato? E chi aveva questo interesse?».
La Juve del dopo Moggi è più simpatica?
«Non per me. Ci sono intercettazioni e documenti, eppure io passo ancora per il nemico».
Perché ci sono tanti infortunati?
«Un problema di preparazione, si gioca troppo».
C’è ancora tanto doping nello sport.
«La colpa non è degli atleti, ma di chi li spinge verso certe pratiche affinché vincano».
Perché il grande calcio ha isolato Zeman?
«Nel ’98 dissi due parole su prodotti farmaceutici e uffici finanziari nel calcio. C’era un debito di tremila miliardi di lire e nessuno sapeva chi avrebbe dovuto pagarli. Continuo a trasmettere alcuni valori della vita e dello sport, mi diverto con i miei ragazzi a Foggia».
Tra quei ragazzi c’è Insigne, giovane del Napoli.
«È dotato, deve continuare a lavorare per arrivare in alto. Questi giocatori mi danno soddisfazioni, come il portiere Santarelli: segnatevi il suo nome».
Quanto è distante il calcio di Mazzarri dal suo?
«È moralmente distante dal mio calcio». Può chiarire? «Nessun’altra domanda e nessun’altra risposta».
Francesco De Luca (da Il Mattino)

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