Cavani volò sul nido
del centravanti

Beh, dopo una domenica così sono tante le cose da dire. Seconda vittoria consecutiva e seconda partita di fila senza subire reti. Quarti in classifica dopo nove giornate. E se non sbaglio secondo attacco del torneo dopo la Juventus, con 17 reti (come il Milan). E’ presto, però i numeri sono questi e vale la […]

Beh, dopo una domenica così sono tante le cose da dire. Seconda vittoria consecutiva e seconda partita di fila senza subire reti. Quarti in classifica dopo nove giornate. E se non sbaglio secondo attacco del torneo dopo la Juventus, con 17 reti (come il Milan). E’ presto, però i numeri sono questi e vale la pena ricordarli. Abbiamo battuto il Parma 2-0 con una di quelle che partite che piacciono tanto a me. Il massimo sarebbe stato vincere 1-0 con un solo tiro in porta. Roba che oggi è possibile perché – come ha scritto il professor Trombetti – abbiamo finalmente un centravanti vero. Mamma che giocatore, Cavani. Otto gol, capocannoniere e senza aver tirato un solo rigore. Ma poi che atleta, non si tira mai indietro. Ieri sembrava il grande capo di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”: col suo passo, fiero, andava da una porta all’altra (nel film da un canestro all’altro) apparentemente senza scomporsi. Prima sventava un possibile gol del Parma, poi realizzava la rete della sicurezza con un’azione da navigato uomo d’area di rigore. Sempre senza agitarsi.
A questo punto bisogna dire che con ogni probabilità l’acquisto dell’uruguaiano è stato il colpo del mercato. Le sue qualità erano indubbie ma io non pensavo potesse essere un killer, uno di quelli dalla zampata decisiva come invece si sta rivelando. Qualche gol se l’è mangiato anche lui, certo, ci mancherebbe. Ma uno così davvero non lo vedevamo dai tempi di Careca. Se tenesse questa media fino alla fine, concluderebbe il campionato a quota 32 reti. Non lo farà, credo, però a quota venti adesso è lecito pensare che possa arrivarci. E il bello è che, a differenza degli altri centravanti, lui non si risparmia. Lo trovi dappertutto. Magari, tornasse un po’ meno sarebbe anche meglio, ma la generosità mi sa che è una dote innata: o ce l’hai o non ce l’hai, in nessuno dei due casi puoi farci niente.
Ieri Edinson ha preso per mano il Napoli B e l’ha portato al successo. Una vittoria difficile, al San Paolo e dopo una sconfitta dolorosa a Liverpool. Delle seconde linee a me continua a non convincere Sosa. Mi sembra proprio che il Principito non abbia il passo giusto per il nostro campionato, però spero di sbagliarmi. Per il resto, che dire, Mazzarri ha persino ammesso che con questa rosa due competizioni sono difficili da amministrare. Insomma, che voglio di più dalla vita? Beh, un successo a Cagliari, terra di grandi amarezze nell’era De Laurentiis.
Massimiliano Gallo

Correlate

La lezione di Benitez sull’autolesionismo di Napoli: «La città scelga se lamentarsi o sostenerci»

di - Se qualcuno fino a oggi poteva nutrire qualche dubbio sul reale pensiero di Rafa Benitez a proposito di Napoli e dell’ambiente napoletano, da oggi possiamo dire che qualsiasi dubbio può definirsi fugato. Nella inconsueta sede della Stazione Marittima, il tecnico spagnolo ha tenuto una conferenza stampa che ancora una volta è stata una sorta di […]

Friedkin

Il ritiro punitivo lasciamolo al Borgorosso Football Club

di - Diciamo la verità, questa vicenda del presunto ritiro del Napoli è stata una pagliacciata. Tanto ridicola quanto emblematica. Da qualsiasi angolatura la si inquadri, presenta imperfezioni. E imperfezioni, va da sé, è un eufemismo. A lungo assente, praticamente quasi sempre quest’anno, dalla scena mediatica e spesso anche dagli spalti, Aurelio De Laurentiis irrompe nella vita […]

C’era una volta Gonzalo Higuain, il re che Napoli continua ad aspettare

di - Diciamo la verità, siamo ben oltre i tre indizi di Agatha Christie. Siamo al tenente Colombo, che di prove ne accumula lungo tutta la puntata e lentamente, ma inesorabilmente, incastra il colpevole. Qui non si tratta di un delitto, per carità. Magari di una scomparsa. Dov’è finito Gonzalo Higuain? Non è un caso che nelle […]

Che cosa è successo al Napoli che ha annientato la Roma? Prestazione indecente contro il Milan

di - Che cosa è successo? È francamente inspiegabile. Questo Napoli il primo novembre travolgeva la Roma al San Paolo e sette giorni dopo andava a vincere a Firenze. Il brutto inizio di stagione, contraddistinto dalla prematura uscita dalla Champions, sembrava alle spalle. E invece il Napoli è sparito di nuovo. Sul 2-0 contro il Cagliari sono […]

Immagine non disponibile

Napoli non è consapevole di stare vivendo calcisticamente al di sopra delle proprie possibilità

di - Venerdì sera non ho guardato Fiorentina-Juventus. Un po’, confesso, le partite del nostro campionato non mi appassionano più; un po’ in concomitanza c’era Borussia Dortmund-Hoffenheim. E sì, il caro Borussia Dortmund, quella squadra per cui in tanti ci sfottono perché continuiamo a parlarne e fare paragoni. Venerdì la squadra di Klopp era ultima in classifica. […]

Che peccato Gabbiadini

Gabbiadini, un diamante da sgrezzare. Come Insigne

di - Manolo Gabbiadini. Non si parla che di lui. In modo anche inconsueto. Non ricordo una trattativa di mercato chiusa e pressoché annunciata – come sembra leggendo qua e là – a campionato in corso. Somiglia a uno di quei tormentoni che hanno contraddistinto le recenti sessioni di calciomercato e che spesso si sono conclusi non […]

Il bilancio del Napoli smaschera la leggenda del pappone

di - E insomma, il giorno della presentazione del bilancio del Napoli è arrivato. Il giorno dello smascheramento del pappone che lucra sulla passione di noi poveri altri che gli versiamo migliaia e miglia di euro nelle casse è arrivato. E incredibilmente – meraviglia! – si scopre che Aurelio De Laurentiis ha rasentato il rischio di fare […]

Nel libro di Trombetti, Noè si è trasferito a Castel Volturno e somiglia tanto a De Laurentiis

di - In “Morte di un matematico napoletano”, di Mario Martone, un Toni Servillo non ancora noto al grande pubblico smonta un grande Carlo Cecchi in versione Renato Caccioppoli che parla del metodo che lui utilizzerebbe per togliersi la vita: “Ma il comico non era superiore al tragico?”, lo interrompe citando una sua frase. A quella tavolata, […]