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Benitez: Il Napoli stupirà anche in Europa

Domani lo aspetta il Tottenham, la prima squadra inglese sulla strada del señor Rafa dopo l’addio al Liverpool. Sei anni di successi, il più prestigioso nella notte del 25 maggio 2005 ad Atene, quando ai rigori i Reds sottrassero la Champions League al Milan, che sentiva già suo il trofeo dopo i tre gol segnati nel primo tempo. Benitez vuole tornare sul gradino più alto d’Europa con l’Inter, diventata la sua nuova famiglia. Dopo aver affrontato il Tottenham nel girone di Champions League, giovedì sera seguirà in tv le partite di Europa League. A Napoli c’è il Liverpool e il tecnico, oltre a rivedere il vecchio amore, è curioso di osservare gli azzurri che si stanno confermando ai vertici del campionato: quarto posto, a due lunghezze dal tandem Milan-Inter.
In questa intervista esclusiva Benitez parla della partitissima del San Paolo, dei suoi ricordi inglesi e del Napoli che Mazzarri ha plasmato a sua immagine e somiglianza, rendendolo anzitutto forte sotto l’aspetto caratteriale. Lo vedrà in tv, per ora. L’appuntamento con gli azzurri nel primo match del 2011, al Meazza, il 6 gennaio. Il señor Rafa è molto preso dalla nuova realtà italiana e la vive perfino con ironia, come dimostra la sua battuta su Cellino: «Il presidente del Cagliari ha visto due rigori per la sua squadra? Vorrei conoscere il suo oculista».
Benitez, quali ricordi le sono rimasti dell’esperienza di Liverpool durata sei anni?
«I ricordi sono speciali. Per quello che abbiamo fatto insieme sul campo, per il rapporto straordinario con i tifosi, per la vita mia e della mia famiglia nella realtà sociale della città. Sono stato, e sempre sarò orgoglioso, di aver trascorso un periodo importante della mia carriera a Liverpool».
Come spiega il declino tecnico e finanziario del Liverpool? La squadra occupa l’ultimo posto in Premier League e rischia la retrocessione, mentre il club gravato da un pesante deficit ha appena cambiato proprietario.
«In questo periodo soffro insieme ai tifosi del Liverpool. E siccome conosco la loro sofferenza, preferisco avere un ruolo marginale, non commentare, non entrare in profondità. Soffro come tutti i tifosi del Liverpool».
Quali potrebbero essere i problemi tecnici e ambientali per il Napoli in queste due partite di Europa League, tra due giorni al San Paolo e il 4 novembre all’Anfield Road?
«Il Liverpool è una squadra con calciatori di qualità, penso per esempio a Torres, a Gerrard, a Maxi Rodriguez, tutti grandi campioni. Il Liverpool ha esperienza internazionale, è abituato alle coppe. E, quando gioca in casa, in qualsiasi occasione, contro qualunque avversario, può contare su un campione in più: i tifosi. Sono loro che fanno la differenza».
Da un punto di vista tattico, quale può essere un punto di forza del Napoli?
«Sto imparando a conoscere il Napoli: è una squadra in crescita, un bel mix, ha ambizione e voglia, ha un’impostazione tattica importante, solida e alcune individualità che possono fare la differenza. Quanto a queste due gare, molto dipenderà dal momento specifico, da come la squadra arriverà alle partite con il Liverpool. Dal punto di vista tecnico, credo che per il Napoli possano sempre essere importanti la velocità individuale e collettiva».
Cosa pensa della stagione del Napoli? Ritiene che possa raggiungere un importante risultato in Italia e in Europa League? C’è qualche giocatore che apprezza in particolare? Conosce Mazzarri e il suo lavoro?
«Sto imparando a conoscere il Napoli e ad apprezzare l’opera di Mazzarri, vi dicevo. La squadra ha già un Dna tattico importante e sta cercando di migliorarlo, lungo un percorso di crescita nel quale si vede sempre la voglia della società e la qualità dell’allenatore. So che il Napoli vuole recitare un ruolo importante nel campionato italiano, quindi lo considero un avversario serio».

<strong>Francesco De Luca
Il Mattino</strong>

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