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Cavani 5 gol, ma il record è di Di Giacomo

Edinson Cavani, l’atleta di Cristo piovuto a Napoli dal cielo (Dio mi ha mandato a Napoli, dice, e i miei gol li devo al Signore), sposo felice di Maria Soledad, in attesa del secondo figlio, sta strabiliando sotto rete, goleador irresistibile di grazia e di potenza, spiccando il volo sul tetto della classifica cannonieri. Cinque reti in cinque partite di campionato e, poiché alla quarta giornata era rimasto a secco nella disastrosa partita contro il Chievo, si è rimesso in riga con la “doppietta” di Cesena consolidando la sua media di un gol a partita. Il suo nonno paterno era di Maranello ed è anche per questo che ha acceso il turbo con la maglia del Napoli. Suo papà ha fatto il calciatore in Uruguay. Lo chiamavano El Gringo. Il figlio è, più incisivamente, El Matador.
Spulciando gli almanacchi del Napoli, tre soli centravanti hanno fatto come Cavani partendo lancia in resta, cinque gol nelle prime cinque partite. Il primo fu Vinicio, il leone brasiliano con la “castagna” più potente che si ricordi. Il secondo è stato Savoldi, Beppe-gol. Il terzo Daniel Fonseca con i dentoni alla Roger Rabbit.
Vinicio (stagione ‘55-‘56) esplose al debutto con due gol al Torino. Si fermò per tre giornate e, alla quinta, sfoderò una “tripletta” contro la Pro Patria in quel festival di gol che fu l’8-1 degli azzurri ai cosiddetti bustocchi.
Savoldi (’75-’76) batté al debutto tre memorabili rigori contro il Como al San Paolo. Sul primo tentativo dal dischetto, si fece parare il tiro. L’arbitro fece ripetere l’esecuzione. Non andò meglio: palo! A fine partita, il Napoli ebbe un altro rigore e stavolta Beppe-gol non fallì. Il Napoli vinse 1-0. I tifosi ne cavarono una canzoncina: “San Gennaro dacci tre rigori che il primo Savoldi lo tira fuori, il secondo se lo fa parare e il terzo lo va a segnare”. Il rude bergamasco fece cilecca alla seconda partita, segnò alla terza e alla quarta chiudendo con una “doppietta” alla quinta contro il Cagliari di Gigi Riva. Fonseca (’92-’93) rimase a secco nella prima giornata, poi segnò due gol a Foggia e proseguì con una rete a partita contro Inter, Ancona e Juventus.
Di questi celebri cannonieri Cavani è il degno e più puntuale erede. Ma poi si scopre che un centravanti azzurro della fine degli anni Cinquanta ha fatto meglio di tutti. Sei gol nelle prime cinque partite di campionato. E’ il record di Beniamino Di Giacomo, il bersagliere, un marchigiano traccagno che aveva un bel tiro e approdò al Napoli dalla Spal nella stagione ’57-’58 per giocare in tandem con Vinicio. Rimase in maglia azzurra quattro campionati (32 gol). Al debutto festeggiò con un gol contro il Cesena. Rimase all’asciutto contro il Milan a San Siro. Poi segnò un gol al Torino, un gol all’Atalanta, infine ne fece tre al Verona (6-0 per il Napoli).
Altafini e Clerici si fermarono a tre gol nelle prime cinque partite della loro prima stagione in maglia azzurra. Cavani non era partito così bene neanche nel Palermo, la squadra in cui debuttò a metà campionato quattro anni fa quando Zamparini fece il colpo di prenderlo dal Danubio di Montevideo dove l’attaccante s’era incrociato con Gargano. Esordendo in Italia nel marzo 2007, Cavani segnò due gol nelle prime cinque partite giocate col Palermo. Due gol appena segnò nel campionato 2008-09 nei primi cinque turni. In avvio, non è andato mai così forte come in questa prima stagione napoletana.
Mimmo Carratelli

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