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Sms Boras: ciao Quaglia, ci mancherai

Ci siamo, il Napolista a Boras. Emozioni e impressioni raccontate in diretta, minuto per minuto. Seguiteci nell’aggiornamento:
<strong>Ore 01.16 -</strong> Siamo in albergo, di fronte e’ appena arrivata un’auto della polizia per sedare una semi rissa a causa di donne fuori al pub dove eravamo fino a pochi minuti fa. Dentro, nell´ordine, si sono avvicinati due napoletani di Helsinki e uno svedese di Goteborg coi capelli pittati di azzurri, una felpa del napoli e gli occhiali scuri. Gallo sospettava un finto svedese e invece no. Parlava solo inglese e ci ha detto di avere Napoli nel cuore. A noi sembrava di stare in un fumetto. Uno dei ragazzi di Helsinki, che fa il cuoco, ci ha pure dato un cd perche´ fa il cantautore per hobby. Ironia della sorte, nel suo cd c´é l´inno a Quagliarella. E´una serata surreale qui a Boras. L´emozione per il ritorno alla vittoria in trasferta in Europa. La doppietta di Cavani. La Boras Arena che applaude gli azzurri. Ma l´immagine piu´ forte e´ quella di Fabio Quagliarella che torna negli spogliatoi dopo aver parlato con gli ultras. L’abbiamo visto andare via di spalle, con la scritta Lete della tuta del Napoli. Per l´ultima volta. Domenica andra´ in campo con i colori bianconeri.

<strong>Ore 22.42 </strong>- Quagliarella sotto la curva, applausi e si ferma a parlare 2-3 minuti coi tifosi
<strong>Ore 22.39</strong> – Vabbé, tutto è bene quel che finisce bene. la trasferta è salva. resta un giorno triste ma da mesi scrivevamo che uno tra Lavezzi e Quaglia era di troppo. La scelta giustamente spettava a Mazzarri. Non condivido per niente. Ma a questo puno il Pocho, e così sia
<strong>Ore 22.35</strong> – Elfsborg-Napoli 0-2, si va ai gironi
<strong>Ore 21.44</strong> – D’Esposito alla disperata ricerca di un posto dove fumare è uno spettacolo. Quasi quanto Cavani
<strong>Ore 21.27</strong> Liliana Cavani, centravanti di Notte
<strong>Ore 21.22</strong> GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL – Cavani
<strong>Ore 21.13 </strong>- GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL – Cavani
<strong>Ore 20.53</strong> – D’esposito in crisi, allo stadio è vietato fumare
<strong>Ore 20.44</strong> – Inno dell’Elfsborg e continuano ad annaffiare
<strong>Ore 20.33</strong> – Cannavaro sotto la curva a parlare con i tifosi
<strong>Ore 20.32</strong> – Pesantissima contestazione a De Laurentiis, ovazioni per Quagliarella
<strong>Ore 20.17 – </strong>Cori per Quagliarella: "Quagliarella non si vende" e contro Lucarelli "togliti la maglia" e De Laurentiis
<strong>O</strong><strong>re 20.05 </strong>- Perché siamo qui dopo migliaia di chilometri e abbiamo facce da funerale?
<strong>Ore 20.00</strong> – Nella tribuna di fronte c’è uno striscione del club Napoli-Svezia di Malmo. I tifosi inneggiano alla libertà in Europa. Esposto lo striscione: più facile venire in Svezia che a Firenze, grazie Maroni. Addirittura due stewart aiutano a fissarlo.
<strong>Ore 19.50 -</strong> Una ventina di tifosi napoletani vorrebbero scavalcare le transenne. Dalla curva A in trasferta si leva un grido: "Comportatevi civilmente"
<strong>Ore 19.40</strong> – Siamo entrati alla Boras Arena settore m1 fila 13 una tribuna coperta, i sediolini sono di colore giallo e gli abbonati hanno una targhetta con il loro nome. Gallo ha persino fotografato i bagni. Ovviamente siamo entrati con la stampata dei biglietti acquistati su internet. L’Europa e anche la Svezia sono un altro mondo. Come ci aveva detto Manuel, gli svedesi stanno continuando ad innaffiare il campo mentre il settore dei napoletani è praticamente pieno. La Boras Arfena è un edificio di colore rosso mattone. Intorno centri commerciali e le ciminiere di una fabbrica in svezia. I tifosi continuano a sorriderci
<strong>Ore 18.51</strong> – La polizia a cavallo sorveglia il flusso dei tifosi, ma la notizia di Quagliarella alla Juve è un brutto colpo al morale di tutti
<strong>Ore 18.30</strong> – Il giorno più brutto. La notizia ci raggiunge in albergo. Io non ho voglia di andare allo stadio. Il Napoli in mano a Lavezzi, una vergogna
<strong>Ore 18.03</strong> – Al momento il sole è ancora alto. Boras è un distretto tessile, molte vengono qui per lavorare nella moda. E si vede
<strong>Ore 17.53</strong> – Si dice Elsbori. Questi giocano con la cazzimma. Molto sui calci piazzati. L’allenatore è fissato e farà innaffiare il campo prima della partita. Così il pallone schizza di più. Insomma, saranno cazzi.
<strong>Ore 17.50</strong>- Nella campagna elettorale non poteva mancare il partito dei Pirati. E il Gallo si è fatto la foto
<strong>Ore 17.40</strong> – Invasione di napoletani. Da soli, in coppia, a gruppetti. Anche ragazzi dai tratti somatici chiaramente svedesi con le sciarpe del Napoli
<strong>Ore 17.33</strong> – Manuel è figlio di rifugiati politici del perù. Padre capo marxista leninista del sindacato delle miniere ai tempi della dittatura. Ora c’è la democrazia ma non è cambiato nulla per colpa della corruzione
<strong>Ore 17.14</strong> – Panico, Gallo per scacciare una vespa ha buttato per l’aria il suo boccale di birra ancora pieno. Frammenti di vetro ovunque e addosso agli altri clienti del ristorante danese dove ci troviamo. Ma l’incidente si chiude con scuse e sorrisi
<strong>Ore 17.10</strong> – Manuel ci racconta che il ciclo dell’allenatore dell’Elfsborg è finito. Pare sia un tipo vendicativo che non ha voluto far allenare il Napoli più di una volta sul sintetico per ricambiare l’accoglienza dell’andata. Dice anche che Lavezzi è fortissimo. Lo temono più di tutti. Gallo non replica.
<strong>Ore 16.50 </strong>- Manuel ci vuole accompagnare a vedere le case dei vichinghi, specialità turistica della zona. Ma le case dei vichinghi non sono in cima ai nostri pensieri
<strong>Ore 16.40</strong> – Gallo propone un’azione kamikaze: mangiare qualcosa in un caffé puieno di tifosi dell’elfsborg. In realtà ci accolgono a braccia aperte. Manuel, origini sudamericane si avvicina, è con la sciarpa del Boras. Dice di aver lavorato venti anni a Positano. Ci informa anche che a Boras c’è una piccola comunità di italiani. Si sono trasferiti qui dopo la seconda guerra mondiale. Sono una ventina. Manuel non beve birra, lavora in ospedale e la mattina gli fanno i controlli. Sono le controindicazioni di una società quasi perfetta.
<strong>Ore 16.38</strong> – Dopo breve perslustrazione il Gallo conclude che a Boras le donne sono più belle che a Stoccolma ma non ai livelli di Oslo. Quanto alla Fika qui si è gentiluomini.
<strong>Ore 16.35 </strong>- Qui sono ottimisti. Dicono che stasera farà freddo, pioverà e loro sul campo scivoloso si sentono più sicuri
<strong>Ore 16.29</strong> – Boras inizia a prendere coscienza dei tifosi napoletani. A un semaforo auto con quattro persone che gridano Forza Napoli. All’uscita del nostro ennesimo parcheggio un autoctono anziano ci ha salutato con Forza Italia, noi abbiamo precisato: Napoli. Gallo non vuole fare sopralluogo allo stadio. Preferisce una fase zen da turista nel centro
<strong>Ore 16.27 </strong>- La piazza di Boras è in piena campagna elettorale. Il gazebo del partito del popolo di fronte a quello socialdemocraticoe d’Esposito subito entra nell’agone politico. Il sole, per ora, è alto.
<strong><strong>Ore 15.24 – </strong></strong>L’albergo è nel centro di Boras, comfort hotel jazz. All’ingresso subito un tifoso con la maglia del Napoli, vecchia conoscenza incontrata gà a Catania, Roma, Milano e Firenze. Segue il Napoli lui, la moglie e il figlioletto di pochi anni e sono della penisola sorrentina. Tra un pio’ sopralluogo della città ed eventuale sosta all’albergo della squadra. La tensione cresce
<strong>Ore 14.51</strong> – C’è il sole e continuiamo a stare in camicia. Avvistati un paio di tifosi del Napoli. La cittadina è carina ma a occhio non sembra fremere per l’evento. Ma non capiamo un tubo di quello che dicono quindi significa poco
<strong>Ore 14.26</strong> – Siamo a Boras!!! Con nella radio Mario Merola
<strong>Ore</strong> <strong>14.23 – </strong>Sette km a Boras. Abbiamo passato un tabellone con la scritta Elfsborg-Napoli. Noi vorremmo già giocare
<strong>Ore 14.12 – </strong>Diciotto km da Boras, anche il Tom Tom si sta emozionando<strong>
Ore 14.08 -</strong>Mancano 70 km. sarà che oggi gioca il Napoli, ma la strada per boras è accidentata e con lavori in corso. Il sole splende alto
<strong>Ore 13.52</strong> – Il duo napolista attende la prima insegna Boras. E’ il momento di tirar fuori dalla valigia la sciarpa Europa Eccoci, età 23 anni. Un abbraccio al capellone
<strong>Ore 13.22 – </strong>Mancano 90 km – Saltiamo il museo del fiammifero, con mio sommo rammarico. Chiediamo scusa al vate. Tra l’altro siamo terrorizzati dallo spegnere la macchina. Metterla in moto è sempre un’impresa. E po’ amma arrivà a Boras. In sottofondo c’è anema e core<strong>
Ore 13.20- </strong>Mancano 93 km. Sulle sponde del lago Vattern splende il sole
<strong>Ore 12.49</strong> – Mancano 150 km. Ci giungono notizie da Napoli su un presunto meno dieci gradi previsto per stasera a Boras. L’ha scritto Repubblica. Mah, ieri a Stoccolma eravamo in maniche di camicia, e anche ora.
<strong>Ore 12.30</strong> – Mancano 170 km Osservazione di D’Esposito: sotto la pioggia, e sta incasando, questi taccareano. All’Autogrill barista con capello alla Hamsik non mi ha dato l’hot dog. Breve discussione.
<strong>Ore 12 </strong>– Mancano 200 km. Qui incasa e basta
<strong>Ore 11.30</strong> – Ovviamente piove. Qua funziona così: piove e spiove ogni dieci minuti. Il prode d’Esposito alla guida di una Toyota Auris, grigia con adesivo danese. Il Gallo con navigatore e cartine. D’Esposito vuole accelerare. Caldo non fa, mancano 280 chilometri. E ascoltiamo ‘o piscatore ‘e pusilleco
<strong>Ore 11</strong> – A trecento chilometri da Boras discussione sui limiti di velocità e sul museo del fiammifero di jonkoping. Fermarsi o no? Mi raccomando, non confondete gigi d’Alessio con la tradizione napoletana. In sottofondo o sole mio
<strong>Ore 10.30</strong> – La voce di Quagliarella alla Juventus ha fatto calare il silenzio nella macchina. Persino il lavezziano d’Esposito non ci sta. Ma perché Mazzarri non lo vuole? Noi tra i boschi con Roberto Murolo in sottofondo.
<strong>Ore 10 </strong>– Appena lasciata Stoccolma, in macchina canta Nino d’Angelo col ragazzo della curva B, nu striscione dice siamo qui

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