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Quagliarella ai mondiali. Si, no, forse, boh?

Sono andato a letto certo che Quagliarella restasse a casa, sperando magari di vederlo sfrecciare nel golfo con il suo motoscafo nuovo che il Napoli gli ha impedito di presentare al mondo. Mi sono svegliato con i titoli dei giornali che confortavono questo pensiero. Fabio a casa, che peccato. Vabbé mi sono detto, sarà carico per il Napoli, pronto a meritarsi la convocazione per gli Europei. Del resto la sua stagione è stata piena di luci ed ombre. Un po’ me lo aspettavo. Ed invece, mentre il faccione simpatico di Marco Nosotti su Sky sport 24 mi dà Quagliarella al 20%, il sito della Repubblica spara: “Lippi ha scelto i 23, resta Quagliarella. Fuori Rossi-Borriello”.
E allora cerchi di capire. Parte? Non parte? Sconcerti prova a togliermi dal dubbio. Con Iaquinta, Pazzini e Gilardino sono troppe le prime punte, quindi Borriello resta a casa e Quagliarella è più adattabile. Poi Nosotti fa salire le quotazioni al 33%. Sky Sport 24 organizza addirittura il sondaggio che boccia Rossi, Quagliarella e promuove Borriello. Ma Veronica Baldaccini mi spiega ancora. Stamattina Quagliarella è stato schierato esterno nel 4-2-3-1 di Lippi. Quindi va? Il cervello si fonde. Meno male che c’è Francesca Schiavone che mi fa gioire per la semifinale del Roland Garros, almeno mi distrae dall’enigma della giornata.
Cerco conferme. La Gazzetta che dice? Niente, c’è l’intervista a Marchisio. Un’attesa infinita. Ma dico io, caro Lippi, hai avuto mesi per pensarci. Possibile che devi aspettare le 22 del primo giugno per dare i tuoi convocati? Ti ringrazio da tifoso e da giornalista se non altro per solidarietà con quelli che stanno aspettando, montando e smontando pagine nell’attesa. Già li vedo i redattori capo: “Se Quagliarella va allora mettiamolo d’apertura con l’intervista al papà, alla mamma, allo zio ed al fratello, se non va il titolo è la grande delusione”. E l’intervista al babbo la facciamo alle 22? E quando nel mio borsino personale si fa strada l’idea che Fabio vada ecco che arriva Caressa. “Faccio un po’ di fatica a pensare che Lippi non chiami Rossi”. E torno nel baratro del dubbio.
<strong>Gianluca Agata </strong>

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