Aurelio, manca l’analisi
e poi non c’è il libretto

C’è il Mondiale, lo so. Stasera gioca l’Italia. Noi abbiamo ancora negli occhi il nostro Diego. Però è inutile che facciamo finta di niente. Stiamo lì a spulciare i quotidiani, a prestare un orecchio alla tv, a buttare un occhio sui siti specializzati, sempre nella speranza di imbatterci in una notizia che ridesti dal torpore. […]

C’è il Mondiale, lo so. Stasera gioca l’Italia. Noi abbiamo ancora negli occhi il nostro Diego. Però è inutile che facciamo finta di niente. Stiamo lì a spulciare i quotidiani, a prestare un orecchio alla tv, a buttare un occhio sui siti specializzati, sempre nella speranza di imbatterci in una notizia che ridesti dal torpore. E’ presto, lo so, alcuni di voi lo ripetono in maniera quasi ossessiva, come se fosse un mantra. Ma qui il mercato langue. Non si capisce proprio il Napoli quale squadra voglia allestire. Certo, concordo sul fatto che Bigon e Mazzarri non debbano venire a dircelo a noi. Però un po’ mi stringe il cuore al pensiero che siamo in attesa di tre sì: quelli di Mantovani, Zuculini e Fred. Poi mi auguro di essere smentito, per carità. Ma la sensazione (almeno mia) è che non sia chiaro il progetto. Nè in entrata né in uscita, soprattutto per quel che riguarda Hamsik e Quagliarella. A meno che – e forse non sarebbe un male – il tecnico non avesse cieca fiducia nell’organico a disposizione. Sarebbe una linea criticabile ovviamente, ma comunque una linea. In fondo quel che ci è davvero mancato è una prima punta vera, degna di questo nome. Certo, vendere Cigarini per prendere Zuculini mi lascia perplesso. Ma a Castelvolturno ne sapranno sicuramente più di me. Noi aspettiamo fiduciosi. Ma intanto diciamo sempre le stesse cose. Insomma, caro Aurelio – per dirla alla Venditti – manca l’analisi e poi non c’è il libretto (quello degli assegni).
Massimiliano Gallo

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