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Vagner Love, il bomber sciupafemmine

“Io e Adriano a Roma per costruire un impero dell’amore”. Sembrava una battuta e invece il ventiseienne di Rio de Janeiro (compirà gli anni l’11 giugno) diceva proprio sul serio. L’ultimo nome accostato al Napoli, che fece impazzire l’Inter in Champions League nel 2007 segnando anche un gol (poi i nerazzurri vinsero 4-2 con doppiette di Ibra e Cambiasso), ha conquistato il suo soprannome sul campo. La leggenda dice che si meritò il nickname quando, appena maggiorenne, fu pescato per 2 volte a letto con una fanciulla alla vigilia di gare delicate. A Mosca non si è smentito: bizzarrie innocue come le treccine rasta nei colori del Cska, e rischiose, come quando finì in prigione per eccesso di velocità. E come se non bastasse pare è stato anche protagonista di un video con la pornostar Pâmela Butt. “Sono ben pagata per fare il mio lavoro – disse l’attrice brasiliana – ma per questo non ho guadagnato nulla”. Perso il treno della Nazionale, per raggiungere la quale è tornato dal Cska al Flamengo con un prestito gratuito che terminerà a fine giugno, Vagner Love sta facendo di tutto per tornare in Europa. Prima al fianco di Adriano, ora in solitaria.
Nasce calcisticamente nel Palmeiras. Poi nel 2004 arriva al Cska per la Champions League. Centodiciotto presenze e sessantuno gol in Russia con la vittoria di un titolo nazionale, una coppa di Russia e una Supercoppa. Il suo nome è legato anche alla finale di Coppa Uefa del 2005, tra il Cska Mosca, e lo Sporting Lisbona. Giocò una partita pessima, fallendo facili occasioni da rete, ma realizzò il gol del definitivo 3-1, che assicurò la coppa ai russi. E non fu convocato per il mondiale del 2006. Poi Palmeiras, dove fu minacciato di morte dai tifosi, Cska e Flamengo. In Brasile, in 18 partite, ha realizzato 12 reti. Battuto nella finale della Coppa di Rio dal Botafogo ed eliminato nei quarti di finale della Coppa Libertadores dall’Universidad de Chile.
Gianluca Agata

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