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Ceferin: «Non si torna indietro dal Var, presto anche in Champions»

L’intervista alla Gazzetta dello Sport: «Ronaldo? Magari, ci sono altre ragioni dietro la sua assenza. Meglio essere ottimisti».

Ceferin: «Non si torna indietro dal Var, presto anche in Champions»

L’intervista completa

Ieri abbiamo riportato l’anteprima dell’intervista rilasciata da Aleksander Ceferin, presidente Uefa, alla Gazzetta dello Sport. Oggi la rosea ha pubblicato tutte le dichiarazioni del dirigente sloveno, in merito a Ronaldo, al Var in Europa e al futuro della Champions League. Ceferin comincia puntualizzando alcuni aspetti del caso-CR7: «Neanch’io conoscevo il risultato delle votazioni fino a una settimana fa. Lo stesso Modric era sorpreso. L’ho chiesto a Giorgio Marchetti (il vice segretario, ndr) e mi ha risposto che non sarebbe stato comunicato niente, neanche ai giocatori. Comunque di
Ronaldo non so e, magari, ci sono altre ragioni dietro la sua assenza. Meglio essere ottimisti».

Sull’implementazione del Vari in Champions: «Non si torna indietro, prima o poi il Var arriverà anche nei match internazionali per club. Ci sono alcune cose non chiare. Inizieremo il nuovo percorso quando saremo pronti, serve un provider. Ho un’idea: si parte dall’inizio del 2019­20,
nella Supercoppa di Istanbul, e poi dai playoff di Champions. Decideremo il 27 settembre all’Esecutivo, ma abbiamo ancora tanti problemi. Non possiamo pensare ad un sistema centralizzato; dobbiamo verificare il futuro delle squadre arbitrali, da tre o da cinque; ci sono situazioni non chiare ai tifosi. Però l’esperimento in Russia ha funzionato bene».

Il futuro della Champions

Ceferin passa a spiegare quali saranno i prossimi passi per le competizioni europee per club: «L’equilibrio competitivo dei tornei sarà una delle
grandi sfide: dobbiamo redistribuire i ricavi della Champions. Anche i grandi club sono d’accordo sulla solidarietà. Anche se loro vorrebbero giocare in un torneo esclusivo, restano però i piccoli che vogliono sfidarli. Una manifestazione con le solite note sarebbe noiosa, e non ci sarà mai. Non farebbe sviluppare il calcio».

La proposta di Agnelli: i campionati nazionali il mercoledì e le coppe il sabato: «È presto per parlarne. Dico solo che abbiamo bisogno di campionati
e coppe. Non si possono avere solo le coppe».

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