“O’ surdato nnammurato” aspirina per star meglio
Vi capita mai di sentire un motivetto idiota e ripetervelo in testa migliaia di volte? Si? Beh aggiungeteci un raffreddore di stagione, di quelli che non ti fanno dormire ma neanche ti stendono da non farti andare al lavoro. Poi aggiungeteci la notte in bianco, appunto. Poi aggiungeteci il lavoro: tempo di consegne, intoppi sulle fesserie, gente […]
Vi capita mai di sentire un motivetto idiota e ripetervelo in testa migliaia di volte? Si? Beh aggiungeteci un raffreddore di stagione, di quelli che non ti fanno dormire ma neanche ti stendono da non farti andare al lavoro. Poi aggiungeteci la notte in bianco, appunto. Poi aggiungeteci il lavoro: tempo di consegne, intoppi sulle fesserie, gente che fa il pesce in barile e gente che dice no giusto perché e’ più comodo dire no. Poi aggiungeteci che il lavoro lo fai per telefono con indiani e cinesi dall’inglese improbabile e dalle linee telefoniche anche di più. Aggiungeteci le riunioni a scuola a inizio anno. Aggiungeteci le varie ed eventuali, persino la qualunque. Aggiungeteci il Chievo e la Fiorentina. Aggiungeteci un pomeriggio passato a beccarsi un’insolazione per accompagnare il pargolo minore alla consueta partita del sabato pomeriggio. Insomma sono arrivato alla partita di ieri sera in uno stato di cupa rassegnazione. Ora non e’ che sia cambiato molto da ieri sera a stamattina, solo una cosa: in testa mi rimbomba “O’ surdato nnammurato”. E già mi pare di star meglio.