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Ceferin: «Bisogna regolarizzare i prestiti: in Italia c’è un club che controlla oltre 100 calciatori»

Il presidente Uefa e il grande problema della competitività nel calcio: «Stiamo pensando all’introduzione di una tassa di lusso per i club europei che superano un certo limite di spesa».

L’intervista a La Tribune de Geneve

Torna a parlare Aleksandar Ceferin. Il presidente dell’Uefa, intervistato questa volta dal quotidiano svizzero La Tribune de Geneve, torna sui concetti di competitività sportiva in relazione alla regolamentazione dei trasferimenti. Per il dirigente sloveno. «l’equilibrio competitivo tra le squadre è il problema numero uno del calcio europei».

Il problema dell’accessibilità: «È necessario a tutti i costi mantenere la situazione attuale in cui ogni squadra può partecipare alle competizioni. Il sogno deve rimanere vivo».

Come limitare le disuguaglianze: «Questo è quello che ci viene chiesto. Ma un classico “salary cap”, come esiste in Nord America, non è compatibile con le leggi europee. Quando i politici richiedono un’azione, non si tratta che di dichiarazioni populiste. Per questo stiamo immaginando una “tassa di lusso”. Il suo principio? Se un club spende più del necessario, pagherà una tassa sulla differenza. Questa non è una tassa per il governo, ma per la UEFA. Dobbiamo ancora decidere come redistribuire questo denaro».

Un caso italiano

Un altro punto significativo del discorso di Ceferin tocca direttamente il calcio italiano: «Dobbiamo limitare i prestiti. I grandi club possono acquistare praticamente tutti, cosa che indebolisce le altre squadre. Un’altra vera aberrazione riguarda il numero di giocatori sotto contratto. Ad esempio, un club italiano ha 103. Anche qui possiamo impostare dei limiti»

Continua Ceferin: «Vi assicuro che tutti vogliono una regolamentazione: i fan, i media e persino i club. Se questi tre gruppi lo vogliono, anche i politici lo vogliono. Non perché si deve, ma perché è populaire. E grandi club come PSG, Real Madrid o Manchester City? Non voglio fare nomi, ma alcuni molto grandi club venuti a Nyon. Mi hanno detto: “Non possiamo dirlo pubblicamente, ma per favore fai qualcosa. Perché stiamo uccidendo il calcio”».

L’obiettivo di Ceferin: «Dobbiamo evitare l’allargamento del divario. I nostri esperti del fair play finanziario stimano che nel 2020, se continuerà così oggi, cinque club europei presenteranno un budget annuale di oltre un miliardo di euro. Per me sarebbe un disastro».

Non è la prima volta che Ceferin utilizza e sviluppa certi concetti. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport rilasciata ad agosto scorso, aveva utilizzato parole identiche, soprattutto sull’idea di limitare gli affari in prestito. Evidentemente, le cose non sono cambiate.

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