Napoli Capitale Europea dello sport ma in realtà gli eventi sono quelli di sempre (più l’America’s Cup)

Sbaglia chi pensa che ci siano soldi, finanziamenti, Pnrr o altro. Nulla di tutto questo. Vanno recuperate le piscine vandalizzate

Benvenuta Napoli Capitale Europea dello sport. Ma cos’è Napoli capitale europea dello sport. Sbaglia chi pensa che siano soldi, finanziamenti, Pnrr e qualcos’altro. Nulla di tutto questo. Napoli capitale europea dello sport è un contenitore. Una occasione. Se abbiamo modo di riempirlo bene, altrimenti passa così come è arrivato. Vent’anni fa Aces, che assegna il titolo di Capitale Europea dello Sport, cominciò a distribuire, con l’appoggio di Bruxelles, titoli di capitale, città, regione dello sport. Un modo per fare cultura più che per fare agonismo.

Un modo per passare un messaggio di wellness, benessere, movimento. Niente cerchi olimpici, ma il Coni organizza il calendario di eventi e la possibilità di lavorare ugualmente mettendo a sistema tutto quello che già c’è e qualcosa che potrebbe venire (se ci sono i soldi). Ecco, questa è Napoli Capitale Europea dello Sport che comincerà il prossimo 1 gennaio. 50-100 eventi, molti dei quali già preesistenti, che sono stati presentati stamane al Maschio Angioino nel giorno del ricordo di Davide Tizzano. No catering, no flash, no festa.

Il Programma di Napoli Capitale Europea dello sport

Il programma del 2026 prevede numerosi eventi sportivi organizzati insieme al Coni, alle Federazioni nazionali e alle realtà locali, ma sarà anche l’anno dedicato al completamento della riqualificazione degli impianti sportivi, per garantire un’eredità duratura di questa esperienza – ha spiegato il Sindaco Manfredi –. Napoli sarà protagonista dello sport europeo, con grandi appuntamenti come l’inizio della Coppa America, il Giro d’Italia che torna ancora una volta in città e la partita inaugurale degli Europei di volley in piazza del plebiscito (10 settembre). L’unico grande nuovo evento che porta in dote il titolo di Capitale Europea dello sport. Tanto spazio per lo sport competitivo, ma non solo: sono previste numerose iniziative dedicate ai giovani, con particolare attenzione alle periferie ».

C’è la Coppa America, pronta a trasformare il golfo in un palcoscenico della vela mondiale. C’è la Coelmo Napoli City Half Marathon, con 10.000 iscritti al via (e con Yeman Crippa deciso a migliorare proprio qui il primato italiano fissato nel 2022). C’è il Giro d’Italia, che per la quinta volta sceglie il lungomare per una volata nello scenario più bello del mondo. E poi Italia-Svezia in piazza del Plebiscito il 10 settembre. La partita che inaugurerà l’Europeo di volley maschile in una cornice incomparabile. Napoli è sport, da sempre. Si parte dal 4 al 6 gennaio con il Trofeo Campobasso, un mundialito della vela per i più piccini

Gli impianti

E gli impianti? C’è il “rischio” che Napoli abbia due palazzi dello sport. Oltre a quello del Caramanico (nella zona dove De Laurentiis avrebbe voluto costruire lo stadio) anche il Mario Argento. Il primo è un progetto del Comune giunto alla fase della valutazione di impatto ambientale. Il secondo  vorrebbe recuperarlo il patron del Napoli basket Rizzetta. “Due impianti a Napoli? E perché no, Milano ne ha cinque”. L’impegno concreto è sulle piscine. Entro il 2026 tutte quelle vandalizzate riapriranno o cominceranno il percorso di riqualificazione per poi essere affidate alla gestione della Federnuoto come il gioiellino Scandone.

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