Simonelli: «Milan-Como in Australia? Era una scelta dei club interessati, non della Lega»
Il presidente della Lega Serie A a Radio Anch’Io Sport: «Lamentele della Lazio? Ci vuole rispetto per la classe arbitrale. Se si sostiene che c'è un disegno dietro agli errori, la strada è quella della denuncia nelle sedi competenti»

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ezio Simonelli
Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’Io Sport, affrontando i principali temi di dibattito calcistico degli ultimi giorni.
Le parole di Simonelli
Su Milan-Como:
«La partita Milan‑Como si disputerà a San Siro nella prima data disponibile, considerando che il Milan è stato eliminato dalla Coppa Italia. L’incontro sarà collocato appena possibile in uno dei mercoledì in cui lo stadio sarà libero dalla Champions League dell’Inter.»
Sull’ipotesi di giocare in Australia, Simonelli chiarisce:
«Perth? Da tifoso posso comprendere che disputare una partita a 13mila km da casa sarebbe stato insolito e penalizzante per i sostenitori, ma si trattava di una decisione non presa dalla Lega, bensì dai club coinvolti. La Lega ha semplicemente presentato una serie di proposte, e quella australiana era di gran lunga la più vantaggiosa. Tuttavia, le condizioni si sono poi rivelate impraticabili. Secondo me, fin dall’inizio era volontà dell’Afc (ossia la Lega calcio asiatica) non far disputare questa gara. Non si voleva che l’Italia fosse la prima a infrangere questo tabù e così la porta è stata chiusa. Dal punto di vista commerciale, si è persa un’occasione importante.»
Stop al pallone arancione
Il presidente della Lega annuncia una retromarcia sul discusso pallone arancione:
«Abbiamo ricevuto molte giuste segnalazioni in merito, dato che alcune persone non riuscivano a vederlo a causa del daltonismo. Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la produzione dei nuovi palloni. Per ogni partita servono 25 palloni, quindi circa 500 a settimana, oltre a quelli destinati agli allenamenti. Hanno avviato la produzione di tutti i nuovi palloni con un colore più visibile, ma ci vorrà un po’ di tempo prima che si possa sostituire l’arancione: una scelta infelice. Si tornerà al giallo o al bianco.»
Sulla Nazionale
«Per il nuovo anno auspico che l’Italia possa finalmente qualificarsi ai Mondiali e disputare la competizione in modo degno della nostra tradizione. Da parte nostra cercheremo di fare tutto il possibile per supportare Gattuso.»
Il riferimento è alla richiesta del Ct di organizzare uno stage in preparazione agli spareggi di marzo, con l’Italia che affronterà l’Irlanda del Nord nella prima gara secca e, in caso di vittoria, incontrerà una tra Galles e Bosnia.
Supercoppa e riforma della Serie A
Riguardo alla Supercoppa italiana, Simonelli suggerisce un possibile ritorno al passato:
«Non esiste più il vincolo della doppia semifinale; la mia idea è di ritornare alla formula classica tra il vincitore del campionato e quello della Coppa Italia. Se si opterà per una finale unica, la data potrebbe essere collocata all’inizio del campionato, come accadeva in passato. Il prossimo anno si giocherà la Coppa d’Asia a Riad e i sauditi, pur avendo ancora un’edizione contrattualizzata, hanno già comunicato la rinuncia. Avremo la libertà di scegliere luogo e formato. Se si dovesse andare verso la finale unica, la data potrebbe comunque essere all’inizio del campionato, come in passato. Sono decisioni che spettano al consiglio di Lega e devono considerare varie opzioni, incluso il luogo in cui si svolgerà la finale.»
Sulla possibile riforma dei campionati
«Non riguarda solo la Serie A, ma l’intero sistema calcistico professionistico. Il 15 gennaio la Federazione ha convocato a Roma un tavolo di lavoro con le leghe sulle riforme dei campionati.»
Sul caso Lazio
Simonelli risponde infine alla lettera inviata dalla Lazio dopo le polemiche arbitrali:
«Risponderemo come facciamo per tutte le comunicazioni che riceviamo dai club, Pec o non Pec, dopo averle valutate nei luoghi competenti. Sul fatto che la credibilità del campionato sia compromessa, non sono d’accordo. Occorre rispetto per la classe arbitrale, che svolge un ruolo delicato. Non è compito mio discutere i fatti tecnici.»
Aggiunge inoltre:
«Ho avuto modo di parlare con il designatore Rocchi per gli auguri di buon anno, e mi ha anticipato che su Open Var sarà fornita un’ampia e dettagliata spiegazione sul gol contestato alla Lazio. Da presidente di Lega non posso che confermare la piena fiducia nell’operato della classe arbitrale: metterla in dubbio mina seriamente la credibilità del sistema, e questo non è tollerabile.»
E conclude:
«È comprensibile che un club si senta penalizzato da alcuni episodi, ma come sappiamo, gli errori arbitrali fanno parte del gioco, così come quelli di attaccanti, difensori e portieri, e vanno accettati senza pregiudizi. Se invece si sostiene, come scritto nella lettera, che si tratta di “una sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non può più essere considerata casuale”, allora la questione cambia. Se si ipotizza un disegno dietro, la strada corretta è quella della denuncia presso le sedi competenti.»









