Non sarà un’America’s Cup senza americani, a Napoli sta per sbarcare Riptide Racing
La sfida sarà affidata al numero uno mondiale del match race Chris Poole che ricopre il doppio ruolo di CEO e skipper del team (Bolina)
2024 archivio Image Sport / Vela / Luna Rossa / foto Imago/Image Sport
Sembrava ormai scontato che per la prima volta in 175 anni di storia l‘America’s Cup del 2027 a Napoli potesse disputarsi senza una barca statunitense. Dopo il passo indietro di American Magic, però, dagli Stati Uniti arriva un nuovo candidato: Riptide Racing, che ha annunciato insieme al Seawanhaka Corinthian Yacht Club l’intenzione di presentare una sfida per il trofeo più ambito della vela. Lo scrive Bolina
Il ceo e skipper è il numero uno mondiale dei match race, ora vuole l’America’s cup
Il team ha formalizzato il proprio progetto con un comunicato diffuso il 4 dicembre. La campagna, guidata dal numero uno mondiale del match race Chris Poole che ricopre il doppio ruolo di Ceo e skipper del team, prevede la costruzione di una squadra ad alte prestazioni e lo sviluppo di tecnologie di bordo avanzate per competere ai massimi livelli nella classe AC75. Riptide Racing, fondato nel 2012 e di base a Oyster Bay, New York, è da anni protagonista del World Match Racing Tour, dove si è costruito la reputazione della squadra da battere. Ora punta al salto in Coppa America, forte di un bagaglio di vittorie nei duelli uno contro uno che restano l’essenza stessa dell’evento. “Competere in Coppa America – ha dichiarato Poole – è sempre stato il mio sogno da quando abbiamo creato Riptide Racing. Vogliamo portare la nostra formula vincente al vertice della vela mondiale”.
“Con il vuoto lasciato dagli Stati Uniti nella prossima Coppa – aggiunge Poole – c’è l’opportunità per una nuova generazione di velisti americani di provare a riportare l’Auld Mug in patria”. Per riuscirci, Riptide punta ad acquistare da uno degli attuali team un pacchetto completo composto da AC75, dati di progettazione e infrastrutture, così da ridurre tempi e costi di sviluppo e presentarsi da subito con un mezzo già collaudato.
Devono raccogliere 50 milioni di dollari entro il 31 gennaio
La sfida, naturalmente, è anche economica. Il team ha fissato un obiettivo di 50 milioni di dollari da raccogliere entro il 31 gennaio 2026, data limite imposto dal Protocollo della 38ª America’s Cup per le iscrizioni tardive. Alla raccolta fondi parteciperà anche la American Sailboat Racing Foundation, organizzazione non profit che in passato ha già sostenuto le campagne di Riptide. Fino a quella data, l’annuncio resta un “attempt to challenge” (tentativo di sfida) che diventerà ufficiale solo se il budget minimo sarà garantito.
La 38ª America’s Cup ritroverà dunque una presenza statunitense? Le regole attuali potrebbero effettivamente rendere questa sfida realizzabile. Staremo a vedere.
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