Guardiola ne cambia dieci, perde e accusa i suoi calciatori di essersela fatta addosso (Guardian)

Maretta in casa Citizens. L'edizione online del giornale britannico: "Ha affermato che i giocatori mandati in campo non si sono presi i rischi necessari per vincere". Il Telegraph, invece, aveva parlato di assunzione di responsabilità da parte di Pep

Guardiola

Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola gestures on the touchline during the English FA Cup final football match between Crystal Palace and Manchester City at Wembley stadium in London, on May 17, 2025. (Photo by Glyn KIRK / AFP)

Dopo la sconfitta in Premier contro il Newcastle, il Manchester City ha dato conferma di star attraversando un momento complicato incassando una sonora batosta in Champions per mano del Bayer Leverkusen (0-2 all’Ethiad Stadium). Il Telegraph ha attribuito grosse responsabilità al tecnico Pep Guardiola reo di aver cambiato 10/11 della formazione titolare rispetto alla gara precedente (effettivamente…). Il giornale britannico ha anche parlato di ammissione di colpa da parte del coach catalano, ma in Inghilterra sembrerebbe esserci un po’ di divisione. Il Guardian fornisce infatti una versione diversa della vicenda e legge nelle dichiarazioni dell’ex Barcellona una critica nei confronti dei suoi calciatori.

Il Guardian su Guardiola

“Pep Guardiola ha accusato i giocatori del Manchester City di aver giocato con timore nella sconfitta per 2-0 contro il Bayer Leverkusen. L’allenatore ha apportato 10 cambi per la partita di Champions League e ha affermato che i giocatori mandati in campo non si sono presi i rischi necessari per ottenere la vittoria”, esordisce il Guardian.

L’edizione online del giornale riporta le parole del tecnico spagnolo vedendo in esse una critica precisa a coloro che non si sono fatti trovare pronti: «Non ci abbiamo provato. Quando si gioca su certi palcoscenici, nel calcio bisogna provare cose nuove e noi non ci abbiamo provato. Avevo molta fiducia in loro e ce l’ho ancora, ho un enorme stima per i calciatori. Forse ho una stima più alta di loro di quanto loro ne abbiano di se stessi. È stata una buona lezione per me, per quanto io sia esperto come allenatore, è stata una buona lezione per il futuro»

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