Raspadori: «A Napoli ho vissuto anni incredibili, ma l’Atletico Madrid è un ulteriore step, un top club mondiale»
Intervista a Repubblica: «Conte e Simeone sono due grandi lavoratori che non transigono sul sacrificio, sul non mollare un centimetro anche in allenamento»

Barcellona 17/08/2025 - Liga / Espanyol-Atletico Madrid / foto Pressinphoto/Image Sport nella foto: Giacomo Raspadori
Raspadori: «A Napoli ho vissuto anni incredibili, ma l’Atletico Madrid è un ulteriore step, un top club mondiale»
Domani sera si gioca Atletico Madrid-Inter di Champions League e Repubblica intervista Raspadori. Lo fa con Marco Juric.
«Anche se il tempo è limitato devi essere pronto». È la frase che Giacomo Raspadori usa per descrivere il suo momento all’Atletico Madrid.
Dieci presenze, 276 minuti totali, un gol in Champions contro l’Eintracht. Domenica scorsa qualcosa si è mosso, una palla messa dentro da sinistra e deviata nella propria porta da Duarte del Getafe: «È stata una grande emozione, ma era un cross», ammette sorridendo.
Una sola presenze da titolare. Come si tiene la testa in ordine?
«Non è mai facile farsi trovare pronto e fare bene quando si viene chiamati. Io sono uno che resta sempre positivo e lavora sempre in silenzio. In un club del genere è normale avere un periodo di adattamento».
Che cosa l’ha colpita di più?
Raspadori: «È uno dei club top al mondo. A Napoli ho vissuto anni incredibili, ma questo è un ulteriore step: livello dei giocatori, organizzazione, ambiente. Mi piace tantissimo la Liga e il modo in cui i tifosi vivono il calcio».
Lei è stato allenato da Conte, ora da Simeone: ci sono punti di contatto?
«Sono entrambi molto esigenti. Due grandi lavoratori che non transigono sul sacrificio, sul non mollare un centimetro anche in allenamento. Ti fanno capire subito cosa richiedono: intensità, responsabilità, precisione».
Segue ancora il Napoli?
«Assolutamente sì, mi sento con diversi compagni, sarebbe impossibile non farlo. Ho passato tre anni incredibili vincendo due scudetti. La gioia della gente è qualcosa che ti resta dentro».











