Gattuso: «Irlanda del Nord alla nostra portata, giocheremo a Bergamo. Chiesa? Il problema è suo»
A Sky: «Io lo chiamo sempre prima delle convocazioni, non sono io a non vederlo. Galles o Bosnia? Nel primo caso ambiente difficile dove giocare, nel secondo troveremmo uno stadio non all'avanguardia»

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Gennaro Gattuso, c.t. della Nazionale, è intervenuto sia a Raisport che a Sky dopo il sorteggio che ha visto l’Italia protagonista (le semifinali si giocheranno con l’Irlanda del Nord e la plausibile finale contro una tra Galles e Bosnia Erzegovina ndr). Di seguito i suoi interventi.
Gattuso: «Chiesa? Il problema ce l’ha lui, non io»
Queste le dichiarazioni a Raisport:
«Bisogna commentare solo la partita contro l’Irlanda del Nord, dove ci giochiamo tutto. Poi vedremo, ci sarebbero due ambienti totalmente diversi. Ma per il momento non ne parliamo»
Che Nazionale è l’Irlanda del Nord?
«Una squadra che sicuramente è alla nostra portata, ce la giochiamo in una partita secca. Sono molto forti fisicamente e giocano sulle seconde palle tantissimo. Servirà una grande partita ma ce la possiamo giocare».
Dipende solo dall’Italia?
«Sì ma pensiamo solo alla prima partita. Sappiamo che squadre sono Galles e Bosnia, i primi avrebbero uno stadio che spinge molto mentre nel secondo caso giocheremo in stadi non all’avanguardia. Pensiamo alla semifinale, poi vedremo».
Giocheremo a Bergamo?
«Vediamo, abbiamo parlato con il presidente Gravina ed è venuto fuori quello stadio. Vedremo se ci riusciremo».
Sarà una cosa nuova anche per lei. Lavorerà anche sull’anima e il cuore?
«Sì, ci proveremo. Tra quattro o cinque giorni, quando ci riprenderemo dalla figuraccia che abbiamo fatto, parlerò con i giocatori e andrò a trovare chi giocherà all’estero. Spero ci venga data una data per lo stage, ma penso di sì. Voglio stare a contatto con i ragazzi».
A preoccupare di più è il calendario intasato?
«Parlando anche con qualche collega, come Montella, ho capito che in Turchia per esempio verranno giocate le coppe europee ma il campionato si fermerà. Spero che venga fatta la stessa cosa anche in Italia».
Dovremo lasciare a casa il “braccino”?
«La partita contro la Norvegia è stato un ko importante ma mi tengo il primo tempo. Non si può però scomparire dal campo. Non è un problema solo dei giocatori ma anche mio e del mio staff».
Poi, a Sky:
Chiesa può essere un arma? Si aspetta di averlo?
«Il problema è di Chiesa, lo sapete bene. Io lo chiamo sempre, ci parlo prima delle convocazioni, ma il problema non è Gattuso che non lo vede. Il problema ce l’ha lui»
«La semifinale contro l’Irlanda del Nord? Sono una squadra fisica e che non molla mia. Dobbiamo giocarcela, è quello che dico da tre mesi. Sapevamo che dovevamo passare da questo playoff e che dobbiamo migliorare. Guardiamo al futuro in modo fiducioso»
È ottimista per riuscire a fare uno stage?
«Non sta a me decidere. Abbiamo un Presidente che si occupa di questa roba qua. È normale che più tempo abbiamo per stare insieme meglio è. Ora siamo all’undicesima giornata, rivedrò i ragazzi alla trentesima a cose fatte. Il mio compito è stare al loro fianco, parlare con loro di argomenti non per forza relativi al calcio»
Se sta vicino ai giocatori può pensare anche a soluzioni diverse?
«Il problema non è tattico e tutti i moduli hanno pro e contro. Ora dobbiamo lavorare sulle fragilità per non prendere più gol come quelli che abbiamo preso contro la Norvegia. Studieremo gli avversari e vedremo di fare meno danni possibili»










