Haaland: «Mancini mi toccava spesso il sedere, gli ho urlato ‘oh ma che cosa fai?’»
In mixed zone dopo la vittoria della Norvegia sull'Italia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026: «Poi l’ho ringraziato perché mi ha motivato consentendomi di segnare due gol»

Norway's captain #09 Erling Braut Haaland (2ndR) argues with Italy's defender #23 Gianluca Mancini (L) as Italy's goalkeeper #01 Gianluigi Donnarumma retains him during the FIFA World Cup 2026 European qualification football match between Italy and Norway, at the San Siro Stadium, in Milan, on November 16, 2025. (Photo by Stefano RELLANDINI / AFP)
Tre quarti di partita giocando pochissimi palloni. Poi sale in cattedra con una doppietta (78′ e 79′) che consente alla Norvegia di ribaltare l’Italia. Herling Haaland è riuscito a prendersi la scena anche a San Siro, dove la selezione scandinava si è imposta per 4-1 in rimonta anche grazie alle reti di Nusa (63′) e Larsen (90+3). Per l’attaccante del City sono 55 gol in 48 partite con la maglia della nazionale (16 dei quali nelle 8 partite di qualificazioni alla coppa del mondo). A margine della partita, ha rilasciato alcune dichiarazioni in mixed zone rivelando anche un retroscena sulla “sfida nella sfida” col difensore azzurro Gianluca Mancini.
Haaland, la qualificazione al Mondiale 2026 e la sfida nella sfida con Mancini
«Mi sento orgoglioso per il mio Paese, che non partecipava a un grande torneo da quando io sono in vita», ha esordito Haaland riferendosi alla qualificazione della Norvegia al Mondiale 2026. «Ora però prevale più il sollievo, perché sentivo il peso della responsabilità. Sapevo che molto dei destini della nostra squadra dipendeva da me. Adesso posso godermi un po’ la gioia del nostro popolo. E’ un risultato meraviglioso per tutti i norvegesi: dopo la vittoria di San Siro tutte le squadre importanti sanno che siamo imprevedibili e che possiamo fare cose straordinarie», ha aggiunto.
«Mancini mi è sempre stato addosso, mi toccava spesso il sedere. A un certo punto mi sono stancato e gli ho urlato ‘oh ma che cosa fai?’. Ma poi l’ho ringraziato perché mi ha motivato consentendomi di segnare due gol», ha concluso sorridente.
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San Siro, tifosa norvegese accusa di molestie sessuali un addetto alle pulizie (Corriere Milano)
Una studentessa norvegese residente a Milano, che ieri si è recata allo Stadio San Siro per la partita tra Italia e Norvegia, ha accusato un addetto alle pulizie dell’impianto di violenza sessuale.
L’accusa di violenza sessuale a San Siro durante Italia-Norvegia
Secondo quanto riportato dal Corriere edizione Milano:
La molestia sarebbe avvenuta domenica sera nei bagni dello stadio di San Siro, a Milano. In quel momento sul campo, gli Azzurri stavano ancora affrontando Haaland e soci. A denunciare è una 24enne norvegese. Frequenta una università italiana, e si è ritrovata con amici e amiche connazionali. In lacrime, davanti a uno dei bar, indica a uno steward il presunto molestatore. È un 25enne egiziano, regolare in Italia, dipendente dell’impresa di pulizie che lavora allo stadio. Il ragazzo viene quindi bloccato e accompagnato al posto di polizia all’interno del Meazza.
Da una prima ricostruzione, la giovane si sarebbe sentita male. E, accompagna da un’amica, è andata al bagno. Nel locale dei servizi però sarebbe entrata solo lei, mentre l’amica è rimasta fuori. È all’interno che la 24enne sarebbe stata molestata: avrebbe sentito una mano infilarsi nei pantaloni, e una volta giratasi, avrebbe visto l’addetto alle pulizie, che si sarebbe subito allontanato. Ascoltato dagli agenti della squadra mobile, il 25enne avrebbe ammesso di essersi recato nel bagno delle donne per svolgere le sue mansioni e di aver notato la ragazza star male. Quindi, si sarebbe avvicinato solo per accertarsi delle condizioni della studentessa, negando di averla toccata. Incensurato, il 25enne è ora indagato a piede libero per violenza sessuale.











