Gattuso risponde a La Russa: «Non era allo stadio né ha visto la partita in tv, ci hanno augurato la morte»

A Sky Sport: «I fischi li ho sempre accettati ma quando si va oltre vuol dire che qualcosa non quadra. Ognuno tiri le sue conclusioni»

Gattuso, Ziliani, Italia

Db Debrecen (Ungheria) 08/09/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

Gattuso prima della conferenza stampa ha parlato a Sky Sport. Domani a San Siro l’Italia affronta la Norvegia nell’ultima giornata del girone di qualificazione. Con tre punti di svantaggio sui nordici, per puntare al primo posto servirebbe una vittoria clamorosa, addirittura con nove gol di scarto. Ecco le sue parole:

«Domani è una tappa importante del nostro percorso, per alzare l’asticella, loro sono fortissimi e domani saremo settantamila, sarà il record di incassi se non sbaglio… Sarà importante vedere a che livelli siamo».

Le parole di Gattuso

Su Calafiori:

«Calafiori lo abbiamo provato, aveva qualche problemino. Lo ringrazio per l’attaccamento: è rimasto qui una settimana, poteva giocare forse ma non sarebbe stato corretto nei confronti suoi e dell’Arsenal. Vedremo chi giocherà tra Mancini e Buongiorno».

Cosa ne pensa di Pio Esposito? Sarà un esame San Siro per lui?

«No, nessun esame per Pio. Lui deve giocare senza farsi prendere dalla pressione. È un ragazzo giovane che sta dimostrando tantissime cose. Pio non deve dimostrare nulla domani, deve fare il Pio e aiutare, battagliare, pedalare… Poi, se c’è l’occasione, anche buttarla dentro»

Cosa farà in questi tre mesi di distanza fino al playoff?

«Non iniziamo a pensarci adesso, altrimenti arriviamo scarichi. Piuttosto dobbiamo capire come ‘toccare’ i nostri giocatori in questi tre mesi, perché saranno lunghi, e non solo al telefono. Magari andare insieme a bere un te, un caffè, mangiare un pezzo di crostata. Li raggiungeremo dove si trovano. E pregare Dio di arrivarci nelle condizioni migliori».

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Sulle parole di La Russa:

«Rispetto quello che ha detto, ma La Russa non era sicuramente allo stadio, secondo me non ha visto neanche la partita. I fischi si accettano, io li ho sempre accettati, poi quando si sente augurare la morte delle persone, si sentono i cori ‘andate a lavorare’ o ‘veniamo a Coverciano’, capisci che c’è qualcosa che non quadra. Ognuno tiri le sue conclusioni»

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