Forse Gattuso ha ragione: contestare l’Italia è inutile. Oggi fallire la qualificazione ai Mondiali non sarebbe più uno scandalo

Goal lancia una nuova Unpopular Opinion sulla Nazionale italiana. Un tempo si partiva per i Mondiali sognando di vincerli. Oggi, arrivarci sarebbe già un mezzo miracolo.

Italia Mondiali gattuso

Mg Udine 14/10/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Israele / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: gol Gianluca Mancini

L’Italia di Gattuso è ormai destinata ai playoff. Goal lancia una nuova Unpopular Opinion sulla Nazionale, dopo la deludente prova contro la Moldavia che ha certificato il passaggio attraverso gli spareggi.

Noi siamo l’Italia

Scrive Goal.com:

“La partita, tra l’altro vinta, contro la Moldavia ha lasciato per l’ennesima volta l’amaro in bocca nel vedere in campo la nostra nazionale, così lontana da quella a cui eravamo abituati. Ma il punto cruciale adesso è proprio questo: rimanere ancorati fermamente a quello che eravamo non porta alcun beneficio, anzi. Non fa altro che sottolineare come le cose siano cambiate e come forse dovremmo farci l’abitudine.

‘Siamo l’Italia’… appunto. Ma che significa questo? Oggi chi è l’Italia e cosa rappresenta come nazionale nel mondo del calcio? Dove viene collocata? Se pensiamo che basti il nome, la storia, il palmares, allora non abbiamo capito proprio nulla.

Ci convinciamo di ‘essere l’Italia’, come se bastasse quello. Ma nel calcio esistono i cicli, le generazioni. E oggi essere l’Italia significa non qualificarsi per due edizioni di fila ai Mondiali e rischiare di non farlo per la terza”.

Forse ha ragione Gattuso

E cos’è l’Italia? Ce lo spiega Goal:

“Se analizziamo il nostro girone di qualificazione, anche senza considerare lo scontro diretto perso nettamente, chi si sente di dire che questa Italia sia meglio della Norvegia?

Io penso invece che il secondo posto degli azzurri non solo sia giusto ma persino logico. Perché allo stato attuale delle cose, la nazionale italiana non è superiore a quella norvegese. Dobbiamo accettare che il momento della nostra nazionale sia questo. Che la nostra dimensione sia questa”.

In tal senso, dunque, dobbiamo iniziare a pensarla così:

“Saltare per la terza volta di fila la partecipazione ai Mondiali non sarebbe più uno scandalo. Fa male dirselo, ma è la dura realtà. Un tempo andavamo sempre ai Mondiali col sogno di vincerli, oggi già solo partecipare sarebbe una vittoria. Anzi, la vera sorpresa.

Chiamatelo ridimensionamento o semplicemente presa di coscienza. Ma probabilmente ha ragione Gattuso: contestare l’Italia non serve a nulla, significa soltanto rifiutare di accettare la realtà. Festeggiamo, quindi, se andiamo ai Mondiali. Perché siamo l’Italia, appunto.

E oggi l’Italia è questa”.

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