Alcaraz e l’uso delle fasce che fermano la circolazione per potenziare la muscolatura. Attenti a usarle (El Paìs)

Lo staff del tennista segue le novità della fisiologia. Sono le bande Bfr (da Decathlon costano 150 euro). Servono per migliorare forza e resistenza. Ma possono anche nuocere

alcaraz

Spain's Carlos Alcaraz reacts as he plays against Serbia's Novak Djokovic during their men's singles final tennis match on the last day of the 2023 Wimbledon Championships at The All England Tennis Club in Wimbledon, southwest London, on July 16, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Durante gli allenamenti alle Atp Finals di Torino, Carlos Alcaraz è stato visto con delle fasce nere sotto le ginocchia: non un segnale di infortunio, ma parte del suo metodo di preparazione. Si tratta delle bande Bfr (blood flow restriction), utilizzate per limitare il flusso sanguigno e potenziare la muscolatura. Nate per la riabilitazione, oggi sono diffuse anche tra gli atleti d’élite per migliorare forza e resistenza. Alcaraz le impiega come precondizionamento ischemico, per stimolare la circolazione e ridurre la sensazione di fatica. Il loro uso richiede cautela, ma conferma la ricerca costante di innovazione nel team del campione spagnolo. Ne scrive El Paìs

Cosa sono le fasce per la muscolatura che usa Alcaraz

Quelle fasce si chiamano bande di occlusione o bande Bfr (sigla di blood flow restriction): vengono utilizzate per limitare il flusso sanguigno nelle estremità del corpo e servono sia a rinforzare la muscolatura sia a prepararla alla competizione. Alcaraz ha iniziato a usarle nel 2023 sul braccio destro. In seguito le ha applicate più volte su entrambi gli arti – all’ultimo Us Open le usava ancora prima dei riscaldamenti. Nelle ultime settimane, le ha portate sulle gambe, sia durante le sessioni in palestra a Murcia, sia in quelle preparatorie a Parigi. Diversi membri del suo team, in particolare Moreno, seguono le tendenze più recenti della fisiologia, e le bande Bfr sono una di queste.

Continua El Paìs: «Le bande di restrizione sanguigna nacquero decenni fa nell’ambito della riabilitazione dagli infortuni, perché si scoprì che così si  poteva ottenere lo stesso stimolo su un muscolo utilizzando un carico minore. Una persona che, per un problema fisico, può sollevare solo 20 chili in accosciata, con le bande Bfr può simulare uno sforzo da 100 chili sulle gambe. Tagliando il flusso di sangue al muscolo, si provoca ugualmente l’ipossia muscolare, anche se il peso è inferiore.

È come se ti misurassero la pressione per cinque minuti: i piedi iniziano ad addormentarsi

Prosegue il quotidiano spagnolo:

«Se le usa prima degli allenamenti in un Grand Slam o in queste Atp Finals, lo fa per un altro motivo: è un precondizionamento ischemico. Si utilizzano le stesse bande, ma in questo caso la pressione è maggiore. Invece di limitare il flusso di sangue, lo si interrompe completamente per un massimo di cinque minuti, in modo che il muscolo produca sostanze vasodilatatrici come l’ossido nitrico e che, una volta tolte le bande, si verifichi una iperemia, cioè un aumento dell’afflusso sanguigno. Così si migliora l’ossigenazione del sangue, la mobilità e si ottiene persino un effetto analgesico», afferma Pedro L. Valenzuela, ricercatore presso l’Ospedale 12 Ottobre di Madrid e direttore della rivista scientifica Fissac.

Qualsiasi atleta con problemi circolatori dovrebbe evitarle, perché esiste un rischio di trombosi; inoltre, abituarsi al loro uso non è semplice. «A qualcuno non funzionano perché provocano una sensazione spiacevole: è ciò che chiamiamo effetto nocebo. È come se ti misurassero la pressione per cinque minuti: i piedi iniziano ad addormentarsi, si avverte un formicolio… c’è chi preferisce non usarle», spiega il ricercatore.

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