Kappa rivoluzionò le maglie da calcio, Totti e Del Piero a Euro 2000 non volevano indossarla (Degaine)

L'Italia a Euro 2000 disse addio alle maglie larghe e optò per quelle ultra aderenti ed elastiche; da lì, fu un successo. Quest'anno la Kappa Kombat compie 25 anni.

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Amsterdam (Olanda) 29/05/2000 - Euro 2020 / Italia-Olanda / foto Imago/Image Sport nella foto: Francesco Toldo-Luigi Di Biagio-Alessandro Del Piero-Marco del Vecchio-Mark Iuliano-Gianluca Pessotto

La Kappa ha festeggiato quest’anno i 25 anni dalla produzione delle maglie da calcio. Quella dell’Italia a Euro 2000 fu una vera e propria rivoluzione, poiché da essa iniziò il declino delle maglie larghe dei calciatori.

La Kappa rivoluzionò le maglie da calcio partendo dall’Italia a Euro 2000

Degaine scrive:

“Alla fine degli anni ’90, le maglie da calcio avevano poco a che fare con quelle di oggi. Larghe, ondeggianti e spesso poco pratiche, erano più vicine alle t-shirt che a un vero e proprio capo performante. Bisognerà aspettare l’anno 2000 per vedere la comparsa di quella che cambierà per sempre i calciatori: la maglia Kappa Kombat. Nel 1999, il marchio italiano succede a Nike come produttore di attrezzature della Nazionale. Emanuele Ostini, designer di Kappa, propone poi una nuova maglia agli Azzurri per Euro 2000. La nuova maglia è più stretta, più elastica ed è progettata per adattarsi alla corporatura dei giocatori, un po’ come gli abiti dei corridori nell’atletica. Questa è la prima maglia della gamma Kombat. All’epoca, l’idea divideva l’ambiente. Francesco Totti e Alessandro Del Piero avevano esitato all’idea di indossarla. Alla fine, diventa un successo, sia in campo che nei negozi. Vedere Gattuso, Totti, Del Piero e Cannavaro scendere in campo con queste maglie ultra aderenti dallo stile raffinato crea un nuovo effetto visivo, che avrà il suo piccolo successo tra i tifosi.

La Kappa Kombat non segna solo una rottura dal punto di vista estetico. L’approccio è soprattutto tecnico, dice Lorenzo Boglione, vicepresidente di BasicNet (gruppo proprietario di Kappa): «All’epoca non c’era il Var, ed era molto facile per un difensore tirare la maglia dell’avversario senza che l’arbitro se ne accorgesse. Volevamo dare al giocatore un vantaggio». Il suo materiale elastico rende il disegno maglia molto più visibile agli arbitri: «Se un difensore afferrava la maglia, poteva allungarla di 40 centimetri senza che si strappasse. E’ stato un punto di svolta», spiega Boglione. Dall’inizio degli anni 2000, le maglie larghe scompaiono gradualmente, a favore di maglie più strette ed elastiche. Un’evoluzione alla quale Kappa non ha solo “partecipato”, ma ha “dato il via al 100%”. Venticinque anni dopo, la silhouette atletica per le maglie da calcio è diventata la norma. La gamma Kombat ha prodotto alcune maglie mitiche degli ultimi 20 anni, come quella dell’Aj Auxerre di Djibril Cissé, quella della Roma di Francesco Totti, o più recentemente del Venezia. Per il 25esimo anniversario Kappa ha presentato questo lunedì le due nuove squadre partner, Nizza e Fiorentina”. 

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