Il mercato del Napoli è stato un grande flop da 200 milioni? Si salvano solo De Bruyne e Hojlund (Gazzetta)

Quand'è che Lucca riuscirà ad essere un centravanti da 35 milioni? E Beukema un difensore da 32 milioni? Lang, oggetto misterioso, è stato pagato 25 milioni

Manna mercato

Il mercato del Napoli è stato un grande flop da 200 milioni? Si salvano solo De Bruyne e Hojlund (Gazzetta)

“Da Lang a Lucca, cento milioni che non rendono” titola così la Gazzetta dello Sport una pagina che ha come testatina “Napoli, i nuovi flop”. Ci si interroga sul mercato spacciato per roboante di Manna, Conte e De Laurentiis. I fatti, ossia il campo, stanno dicendo che non è affatto così. Il Napoli ha davvero operato bene sul mercato?

Scrive la Gazzetta dello Sport con Antonio Giordano:

A guardarli con gli occhi foderati di sterline, o magari di euro che poi fa lo stesso, qualche perplessità la lasciano: perché di quest’estate da circa duecento milioni di euro – un grande mercato non un mercato grande – al Napoli stanno rimanendo soprattutto una serie di perplessità e anche un pizzico di paura. Non ci fossero Hojlund e De Bruyne, e vabbè si parla del top, sarebbero chiacchiere e distintivi, mentre adesso, rileggendo la classifica e ripensando che certe cose possono anche accadere, beh è legittimo restare semplicemente a porsi qualche domanda: ma quando Lucca riuscirà ad essere un centravanti da 35 milioni, come da (iper)valutazione? E Beukema, il difensore costato 32 milioni e voluto quasi come se non ci fosse un domani, diventerà prima o poi “centrale” nell’accezione più ampia del termine? Ma ci sarà un un altro, per Lang, o il periodo di apprendimento, incluso nei 25 milioni di euro probabilmente, va considerato semestrale? Dov’è finito quell’Elmas che, con Spalletti, entrando sistematicamente dalla panchina, sapeva come risolvere anche le pratiche più velenose? 

Napoli, mercato pasticciato e confuso raccontato con molta enfasi da chi l’ha diretto (ossia Manna) – Corbo

Antonio Corbo su Repubblica Napoli commenta la sconfitta del Napoli a Torino, la seconda in sette giornate. La seconda consecutiva in trasferta in campionato.

Scrive Corbo:

Occhi puntati verso il cielo bluastro di Torino, un urlo senza più speranza di ribellione e resa, “Noooo”, nella reazione di Antonio Conte c’è tutta questa partita che il Napoli non tollera, né sa spiegarsi, una serie di inciampi e contrattempi che subisce come la trama di una oscura maledizione. Avrà tempo, forza e animo per riunirsi nella sua orgogliosa identità di squadra che sapeva vincere anche giocando male. Coraggio, deve farcela, martedì c’è la Champions.

Lucca dà suo malgrado meno del suo effettivo valore, ma in un calcio cinico si finisce per pensare che è costato poco meno di 40 milioni, contro gli spiccioli lasciati da Simeone e la metà pagata dall’Atletico Madrid per il pari età Raspadori ora titolare della Nazionale. Un sabato nero come questo legittima le riflessioni sul mercato costoso, pasticciato e confuso purtroppo raccontato con molta enfasi ed ottimismo da chi l’ha diretto.

Di questo mercato si ricordano tuttavia due strepitosi colpi. Hojlund, peccato che si sa fermato proprio lui passato dalla sua Nazionale ai preparatori del Napoli, ritenuti eccellenti proprio per la severità del programma di lavoro. L’altro è De Bruyne che per la sua generosità è diventato ubiquo, presente in ogni zona del Napoli, fino a interpretare anche i compiti di Lobotka assente anche lui per malanni e sostituito da un evanescente Gilmour. 

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