La Juventus era un nemico da abbattere, il Napoli no. Perciò ora le chat sono palloni da sgonfiare (Tuttosport)

“Situazione analoga, la Juventus è stata decapitata. Le operazione contestate alla Juve riguardavano il 3,5% del bilancio, il colpo Osimhen incideva sul 30% dei conti del Napoli”

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Ag Roma 17/06/2020 - finale Coppa Italia / Napoli-Juventus / foto Alessandro Garofalo/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Aurelio De Laurentiis

La Procura Sportiva ha archiviato il caso Osimhen e non ha intenzione di riaprirlo e procedere di pari passo alla giustizia ordinaria. Questo è un dato di fatto su cui il Napoli può rilassarsi, lo stesso non si può dire per i tifosi della Juve che hanno rilevato una differenza di trattamento tra il caso bianconero e quello della società di De Laurentiis.

Tuttosport, che rappresenta l’universo Juventus, polemizza:

“perché, in una situazione analoga, certamente sovrapponibile, la Juventus è stata invece decapitata, con un impatto tremendo e distruttivo sul bilancio e un danno da oltre 100 milioni? Perché le prove di oggi hanno meno rilevanza di quelle raccolte sull’allora dirigenza bianconera? Perché la doppia velocità di esecuzione? E perché, ancora, questa sensazione persistente di inequità?”

Leggi anche: Osimhen, la Procura Figc conosceva le prove della Finanza ma non ha voluto riaprire il caso De Laurentiis

Il quotidiano sportivo parla di “altri pesi e altre misure” adottati da chi detiene il potere

“Un giorno, magari, spiegheranno il motivo per cui operazioni con un peso specifico del 3,5% sul bilancio risultino comunque più gravi di un colpo con un’incidenza di circa il 30% sui conti altrui. Oppure, sempre magari, racconteranno la realtà dei fatti, oggi solamente protagonista degli stessi retropensieri: anni fa, c’era più probabilmente un nemico da abbattere; oggi no, di sicuro non c’è più. E allora, i massimi sistemi, i numeri gonfiati, i pizzini e i libri neri, le chat – lì sì, rilevanti – e le telefonate, sono palloni da sgonfiare e non macigni da scagliare”.

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