Salah è un problema per il Liverpool, gli allenatori avversari non lo temono più (Daily Mail)
Slot le sta provando tutte ma la partenza di Alexander-Arnold ha fatto saltare le alchimie sulle fasce e gli avversari non sacrificano più un uomo su di lui

Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Mohamed Salah
Cercasi disperatamente Mohamed Salah, in questa stagione solamente l’ombra del giocatore che è arrivato (immeritatamente) quarto nella classifica del pallone d’oro lo scorso anno. Contro il Chelsea Salah ha avuto tre occasioni d’oro che in altri tempi si sarebbero tramutate in gol. Arne Slot e il Liverpool hanno vinto sette partite su dieci – un rendimento tutt’altro che disastroso, non certo da “rivoluzione totale”. Ma le tre non vinte sono proprio le ultime tre, tutte terminate con sconfitte deludenti. E dunque i nodi da sciogliere sono parecchi, e urgenti. Ne scrive il Daily Mail
Salah è diventato un problema per il Liverpool
Salah è uno di questi – insieme a una difesa traballante, acquisti costosi ma sottotono, la perdita della creatività anomala di Trent Alexander-Arnold, i problemi nella costruzione del gioco e un centrocampo passato da granitico a friabile. Insomma, i sintomi del “Liverpool 2.0” di Slot sono chiari, dopo un’estate da 446 milioni di sterline che ha rivoluzionato metà dell’undici titolare. Salah ha compiuto 33 anni, non ha ancora raggiunto una età avanzata. Ma i segnali di un leggero declino ci sono. La scorsa stagione, l’egiziano è stato coinvolto in 47 gol – tra reti e assist – trascinando il Liverpool al titolo di Premier League, in una delle prestazioni individuali più impressionanti mai viste in Inghilterra.
Alla cerimonia del Pallone d’Oro è stato giudicato ingiustamente solo il quarto miglior giocatore al mondo. Un gol o un assist di Salah sembravano inevitabili come la morte e le tasse, e con il futuro in bilico per gran parte dell’anno, i tifosi chiedevano alla dirigenza di Anfield di mettere un assegno in bianco sul tavolo e lasciare a lui il compito di riempirlo. Ora, l’egiziano straordinario è diventato, beh, piuttosto ordinario. Tre gol e tre assist in dieci partite tra tutte le competizioni non sono pochi, ma per i suoi standard siamo lontani dal meglio. Dopo l’annuncio ufficiale del nuovo contratto, l’11 aprile, ha segnato solo due gol nelle ultime otto partite di Premier League del rush finale: una media di 0,25 reti a gara, contro lo 0,9 nelle 30 precedenti. I segnali, insomma, c’erano già.
Cosa c’è che non va?
Ci sono diversi fattori attenuanti che Slot starà valutando durante la sosta. Il primo è l’assenza di , trasferitosi al Real Madrid in estate, che sembra pesare su Salah più che su chiunque altro. I due condividevano la fascia destra da anni, si trovavano a memoria. Ora Salah ha compagni più “classici” come Conor Bradley o Jeremie Frimpong, terzini di spinta che preferiscono andare sul fondo piuttosto che accentrarsi, come faceva Trent. Capocannoniere degli assist in Premier League la scorsa stagione (18), Salah trova ora le zone centrali del campo spesso occupate da Florian Wirtz, nuovo cervello creativo della squadra, o dal centravanti – che sia Hugo Ekitike o Alexander Isak. Salah non è abituato a giocare con punte così tradizionali: in passato ha lavorato con attaccanti più mobili e arretrati come Luis Diaz, Diogo Jota o Roberto Firmino. L’intesa con Ekitike o Isak non è ancora nata. In pratica, i compagni gli pestano i piedi.
Il Chelsea non ha sacrificato più un giocatore su di lui
«I grandi giocatori hanno un ego, e Salah è stato uno dei migliori della lega per tanto tempo», ha detto Wayne Rooney dopo la sconfitta col Chelsea. «Quando le cose vanno bene, segni e vinci, tutto è perfetto. Ma nell’ultima settimana mi chiedo dove sia finito il suo impegno. Lo sappiamo, non è uno che torna sempre a difendere, ma contro il Chelsea il suo terzino veniva travolto, e lui guardava». Parole dure, che però mancano un po’ il bersaglio. Salah e Slot avevano già chiarito, a inizio stagione scorsa: «Se mi risparmi in difesa, ti ripago in attacco», era stato il senso del messaggio. Slot ha modellato la squadra per permettere a Salah di restare alto, pronto alla ripartenza. E nessuno poteva lamentarsi dei risultati di questa scelta. La differenza, ora, è che le squadre avversarie non temono più di rischiare a loro volta, per sfruttare lo spazio che Salah lascia alle spalle. Sabato, per esempio, Enzo Maresca ha ordinato a Marc Cucurella di ignorare Salah e spingersi avanti per cercare il gol. Lo spagnolo lo ha trovato, servendo a Estevao Willian l’assist per il 2-1 al 95’. E situazioni simili si sono già viste in altre partite, contro Bournemouth e Crystal Palace.