Barcellona contro il ritorno di Figo: “È un’umiliazione che andava evitata”. Gli tirarono una testa di maiale (Marca)
Ancora polemiche per quel passaggio al Madrid. Stasera torna a Barcellona da ambasciatore Uefa. Ma l'opinione pubblica non gradisce

2004 archivio Image Sport / Calcio / Portogallo / Luis Figo / foto Imago ONLY ITALY
Luis Figo torna a Barcellona. L’ex stella blaugrana, oggi ambasciatore Uefa, sarà presente nel box dello stadio Montjuïc in occasione della sfida di Champions League tra Barcellona e Paris Saint-Germain di questa sera. Una presenza che, come sottolinea il quotidiano spagnolo Marca (Marca.es), ha riacceso vecchie ferite nella tifoseria catalana, per la quale il portoghese resta il simbolo del “tradimento” più doloroso.
Figo, Da idolo a “nemico numero uno”
La storia è nota. Dopo il suo clamoroso passaggio al Real Madrid nell’estate del 2000, Figo è passato dall’essere un eroe del Camp Nou al principale “nemico” della tifoseria. La sua prima apparizione da avversario nello stadio blaugrana fu accolta da una vera e propria pioggia di fischi, striscioni e banconote con il suo volto. “Mercenario traditore”, “Giuda in confronto a te era un vero tifoso”, “Tanto ti abbiamo amato, ancora di più di odieremo”. “Te ne ei andato da re e torni come uno schiavo” sono soltanto quattro dei diversi striscioni (la maggior parte dei quali non trascrivibili) che furono “dedicati” a Luis Figo. Rimase celebre nel 2003 la testa di maiale lanciata in campo come simbolo del tradimento. L’ultima volta che mise piede al Camp Nou da calciatore fu nel 2009, con la maglia dell’Inter. Da allora, il suo rapporto con l’ambiente blaugrana non si è mai ricucito. Lo dimostrano gli episodi recenti, come l’accesa discussione con un tifoso che lo aveva definito “traditore” nel 2025, e le parole dell’ex presidente Joan Gaspart, che continua a definirlo senza mezzi termini “l’unico vero nemico del Barcellona”.
Le polemiche su Montjuïc
La notizia della presenza di Figo nel box dirigenziale del Montjuïc ha scatenato polemiche a Barcellona. Nel talk show radiofonico Tu Dirás di RAC1, la sua presenza è stata definita “un’umiliazione” per il club e per i tifosi: “I protocolli avrebbero dovuto fare uno sforzo per evitare questa situazione. Le dichiarazioni che Figo ha rilasciato negli ultimi anni contro il Barcellona sono indecenti”. Un’opinione condivisa da una parte della tifoseria che non accetta di rivedere il portoghese in tribuna accanto alla dirigenza blaugrana.
Laporta: “Rispetto per il passato, si va avanti”
Secondo El Mundo deportivo Diverso il tono usato dall’attuale presidente Joan Laporta, che prima del tradizionale pranzo con il consiglio del Psg ha cercato di smorzare le polemiche. “Figo è un membro del Consiglio Uefa e per noi è assolutamente rispettabile. È stato un giocatore del Barcellona e ci ha regalato pomeriggi e notti di gloria. Poi ha fatto una scelta, ma la vita è andata avanti. Sarà accolto con il rispetto dovuto”. Un approccio istituzionale che contrasta con la durezza di Gaspart, il quale in un’intervista a Qué t’hi jugues su Cadena Ser aveva dichiarato senza mezzi termini. In attesa che il campo parli, resta il peso di una rivalità mai cicatrizzata. Mentre Laporta definisce “Barça-Psg una delle partite più belle che si possano vedere in Champions League”, l’ombra di Figo continua ad aleggiare sul Montjuïc, a venticinque anni da quel trasferimento che cambiò la storia del calcio spagnolo. Per i tifosi catalani, il portoghese resta un “nemico” eterno. Per la Uefa, invece, è un ambasciatore di primo piano. La verità, come sempre, sta tra le righe di una vicenda che continua a dividere.