Hernanes ci va giù duro: «Per il Napoli De Bruyne è quasi un disturbo, il centrocampo era perfetto così com’era»
A Dazn: «Kevin è uno dei centrocampisti più forti di sempre. Conte ora che lo ha, non può metterlo in panchina. Ma non può neanche mettere in panchina uno degli altri tre»

Db Manchester 18/09/2025 - Champions League / Manchester City-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne
Hernanes, ex calciatore di Lazio e Juventus, spopola ormai come commentatore e opinionista sui social con i suoi video sui gesti tecnici calcistici. Dazn ha ben pensato di assumerlo come talent, commentatore ufficiale post-partita che ha calcato i campi da calcio. Durante una trasmissione settimanale, l’ex centrocampista ha parlato del ruolo di De Bruyne al Napoli che secondo lui non sarebbe migliorativo per la squadra di Conte, che nell’idea di schierare tutti e 4 i centrocampisti e quindi i più forti tutti insieme, potrebbe dare meno prevedibilità alla manovra e rendere paradossalmente il Napoli meno forte.
Hernanes: «De Bruyne per il Napoli può essere un disturbo»
«Io sono un fan di De Bruyne. Per me è uno dei centrocampisti più forti di sempre. Io sono proprio innamorato dei suoi passaggi, dei suoi assist, della sua visione di gioco che è unica. Ma lui nel Napoli è quasi un disturbo. La squadra era già quadrata, il centrocampo era perfetto.
Ora arriva De Bruyne e di certo non puoi lasciarlo in panchina. Ma non puoi neanche togliere nessuno degli altri tre centrocampisti, la mediana era già perfetta e performava molto bene. Allora Conte ha dovuto metterli tutti insieme. Ma metterli tutti insieme non ha portato il Napoli a guadagnare qualcosa. Il Napoli vince perché è forte e ha la mentalità contiana, ma non vedo un Napoli migliorato con De Bruyne, anzi.»
Il belga potrebbe essere lasciato più libero, è un calciatore che deve spaziare e inventare
In questo caso l’allenatore deve porsi un dubbio di assoluta rilevanza per il futuro: lavorare per consentirgli un più soddisfacente standard di prestazione con l’integrazione graduale in meccanismi di gioco per lui preferiti oppure lasciandogli maggiore autonomia per puntare ad una squadra costruita intorno a lui. Si tratta una scelta strategica importante da cui potrebbero dipendere le “chance” di maggiore tranquillità competitiva.