Eredità Agnelli, Elkann se la cava con un versamento da 183 milioni e un anno di lavori socialmente utili (dove vorrà lui)

La Procura ha depositato una richiesta di archiviazione per John Elkann e i suoi fratelli (Lapo e Ginevra) per i reati di dichiarazione infedele e truffa in danno dello Stato. Tuttosport: "Dovrà proporre una sede per svolgere lavori socialmente utili"

John Elkann Psg Stellantis

Stellantis Italian Chairman John Elkann attends the presentation of the exhibition ìDrive Differentî at the ìMuseo Nazionale dell'Automobileî (The National Automobile Museum) in Turin on November 23, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Sembrerebbe avviarsi verso la conclusione la tormentata vicenda giudiziaria relativa all’eredità di Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato numero uno della Fiat dal 1966 al 1996. John Elkann ha visto accogliere la sua richiesta per una “messa in prova” ed eviterà il processo.

Elkann, 183 milioni all’Erario e un anno di lavori socialmente utili: i dettagli

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, infatti, “la Procura di Torino, a conclusione delle indagini preliminari, ha depositato una richiesta di archiviazione nei confronti di John Elkann (attuale presidente di Stellantis, Ferrari ed Exor) e dei fratelli Lapo e Ginevra per i reati di dichiarazione infedele e truffa in danno dello Stato”.

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“Richiesta di archiviazione parziale solo per il reato di dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per John Elkann. La Procura ha quindi espresso parere favorevole alla richiesta dei legali del presidente di Stellantis di sospensione del procedimento con messa alla prova”, sottolinea la Rosea. Che poi svela la cifra pagata dagli Elkann per mettersi a posto con la legge: “Gli indagati hanno effettuato versamenti all’Erario per circa 183 milioni di euro, “somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi”, ha precisato il procuratore Giovanni Bombardieri”.

Lo stesso Bombardieri, riferisce Tuttosport, ha comunicato che Elkann dovrà svolgere un anno di lavori socialmente utili e dovrà proporre alle autorità giudiziarie una sede tra “un centro per anziani, un’associazione che assiste persone tossicodipendenti o un’altra struttura con una funzione sociale analoga”.

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