Partite di Serie A all’estero? Il commissario europeo: «Non è innovazione, è tradimento»
Glenn Micallef sui social: «È il primo grande banco di prova dopo la Superlega. Club forti e radicati nelle comunità sono il cuore del Modello Sportivo Europeo. Le competizioni europee devono essere giocate in Europa»

Ni Napoli 14/04/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Empoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: esultanza gol Romelu Lukaku
Negli ultimi tempi si è spesso parlato della possibilità di organizzare partite delle leghe nazionali al di fuori del Vecchio Continente, in Paesi asiatici o americani. Serie A e Liga spagnola sono i campionati più predisposti sotto questo punti di vista, avendo i vertici di entrambi i movimenti sempre espresso il loro favore ad un’iniziativa del genere. Nelle ultime ore, però, ci ha pensato il commissario europeo, Glenn Micallef, a ridimensionare i loro voli pindarici. Giustamente, diremmo noi, per buona pace di chi attualmente governa il calcio nostrano.
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Serie A, partite all’estero? Arriva il parere del commissario europeo
Micallef – commissario per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport – ha puntato il dito in particolare contro la Liga spagnola e la Serie A. Lo ha fatto tramite un post sui social decisamente chiaro: «Sono profondamente deluso dalle proposte di disputare partite di campionato nazionale al di fuori dell’Europa. Ho promesso che i tifosi sarebbero stati pienamente inclusi nelle discussioni su sport e governance».
Micallef ci ha tenuto inoltre ad esprimere solidarietà nei confronti degli appassionati spagnoli ed italiani: «Starò al fianco dei tifosi, soprattutto in quei Paesi dove il dibattito è più acceso. Le competizioni europee devono essere giocate in Europa. Il calcio europeo deve restare in Europa».
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«Come Commissario e come tifoso di calcio da tutta la vita, credo che le società debbano gran parte del loro successo ai tifosi fedeli e alle comunità locali. Questo è il primo grande banco di prova per la governance dopo la Superlega. Club forti e radicati nelle comunità sono il cuore del Modello Sportivo Europeo. Spostare le competizioni all’estero non è innovazione, è tradimento», ha concluso.