Chivu: «Chi ha vinto il campionato parte già da favorito, considerando anche quanto ha speso il Napoli»
In conferenza: «Voglio qualità e non quantità. Alcuni non sono arrivati non per colpa nostra; i giovani che abbiamo scelto sono pronti per stare nell'Inter».

Db Charlotte 30/06/2025 - FIFA Club World Cup / Inter-Fluminense / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristian Chivu
Cristian Chivu, tecnico dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Torino.
Chivu: «Chi ha vinto il campionato parte già da favorito»
Quanto è soddisfatto del lavoro nel pre campionato?
«Abbiamo lavorato bene, con una preparazione breve ed intensa. I giocatori si sono messi a disposizione e hanno lavorato sodo. Siamo un cantiere aperto e vogliamo sempre migliorare sia individualmente che a livello collettivo.»
Come valuta il mercato?
«Il mercato è sempre stato mirato e avevamo qualche nome ma alcune società con diritto hanno scelto di non vendere. Come succede a noi. Siamo stati coerenti con la linea societaria scegliendo giocatori giovani e importanti e pronti per giocare nell’Inter.»
L’Inter parte nettamente favorita?
«Io do ragione ad Allegri quando dice che il vincitore del campionato parte favorito. Anche a giudicare da quello che hanno speso sul mercato.»
Cosa speri di poter trasmettere dell’Inter del Triplete?
«Un po’ il carattere e lo spirito, facendo capire i momenti della stagione gestendo tutto. Sia i momenti belli che meno belli. Parlando dell’Inter del 2010 per esempio c’è stata Kiev in cui eravamo quasi eliminati. Bisogna gestire i momenti della stagione e arrivare in fondo cercando di capire a che punto sei.»
Cosa pensa del mercato aperto mentre si gioca?
«Quello che pensiamo noi allenatori conta poco perché sono regole dell’Uefa e della Fifa. Tutti vogliamo essere sereni e avere le cose a posto, ma bisogna anche gestire questi momenti con i pensieri dei calciatori. Non possiamo decidere noi. Sarebbe meglio iniziare la stagione avendo chiaro il futuro della rosa ma fa parte del gioco anche questo».
Qual è l’aspetto più delicato di questo inizio di stagione?
«Abbiamo lavorato bene e quando tu sei onesto con il lavoro che hai fatto sotto tutti i punti di vista, non devi temere niente. Si cerca sempre di dare il meglio per raggiungere gli obiettivi. La mentalità è importante e quando hai un obiettivo da raggiungere e ne sei consapevole direi che la prima partita è sempre quella più importante.»
Cosa prova dal punto di vista personale per questo esordio?
«Sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Inter. Sono sereno e ho imparato che quando spendi il tempo per crescere, le cose sono semplici. Non vedevo l’ora che iniziasse il campionato. Tutti preferiamo giocare. Siamo contenti di iniziare e siamo sereni e motivati. Il campo ci farà vedere come siamo messi.»
Si aspetta altri colpi sul mercato?
«Con la società abbiamo una linea coerente e sono contento di quello che ho. Abbiamo una linea che stiamo seguendo con ragazzi giovani che fanno crescere il valore della rosa. Sappiamo che con i giovani serve pazienza ma in questo contesto inserire un giovane è più facile. C’è anche il lavoro della società per farli crescere».
Che Torino si aspetta?
Chivu: «Ha cambiato l’allenatore e la struttura è rimasta la stessa. C’è l’incognita sempre del nuovo allenatore ma conoscendo Baroni, che stimo molto, mi aspetto un Torino che verrà a giocare la sua partita. Sulla carta non hanno niente da perdere ed è una squadra strutturata e in salute.»
Si sente un allenatore di scuola italiana calcisticamente?
«Sono arrivato in Italia nel 2003 e sono maturato in Italia senza dimenticare comunque il passato all’Ajax con tutte le sue metodologie. Non voglio denigrare nessuna cultura, ci sono mille sfumature di calcio e bisogna percepirle. Anche all’estero apprezzano quello che facciamo noi ma non esiste una regola. Ci sono idee e principi e anche la sensibilità dell’allenatore. Il calcio è un’arte, ci vuole un po’ di tutto. Qui forse siamo un po’ schiavi dei risultati. Stavo pensando al Psg che l’hanno scorso ha giocato i playoff di Champions. Non esiste la regola ma esiste il tempo. Purtroppo o per fortuna nell’Inter il tempo non esiste e bisogna partire forte già domani.»
Lei da calciatore ha conosciuto l’affetto di San Siro. Probabilmente la Curva almeno all’inizio non ci sarà. Che effetto potrebbe dare? Vuole fare un appello a tutto il pubblico?
Chivu: «Spero che ai giocatori non tocchi questa cosa e spero che la situazione si risolva il prima possibile. La squadra ha bisogno di essere sostenuta e spero che avremo di nuovo tutto lo stadio con noi».
In base a quali considerazioni sono cambiate alcune traiettorie di mercato?
«Io voglio qualità e non quantità. Alcuni giocatori di qualità non li abbiamo presi non per colpa nostra. I giocatori arrivati possono alzare il livello della squadra».