McTominay, il fuoco degli dei, di testa insacca. De Bruyne, non c’è tempo per gli altri

Ci si rilassa in ciabatte, un cuore solitario attende l’amata, mentre Kone lascia i suoi i dieci. Non succede niente fino al fischio finale

McTominay

Napoli's Scottish midfielder #08 Scott McTominay celebrates after scoring during the Italian Serie A football match between Sassuolo and Napoli at the Mapei - Città del Tricolore stadium in Reggio Emilia, on August 23, 2025. (Photo by Stefano RELLANDINI / AFP)

McTominay, il fuoco degli dei, di testa insacca. De Bruyne, non c’è tempo per gli altri

Rubrica:

Il Calcio Noir

Titolo dell’episodio:
Lo scultore e il tamburo

Scena 1
Ambientazione:

Reggio Emilia, città del tricolore, pomeriggio d’estate, il Mapei ritrova la Serie A in un pomeriggio di mezza estate. Gli spalti rigorosamente in lingua napoletana. Tre mesi esatti dopo l’ultima prodezza.
Voice – Over “E’ l’inizio del campionato ma qui sembra l’anteprima di una saga già scritta”

Scena 2

Colpo di Scena. Nel traffico dell’ora di punta, Matteo ha un ricordo. Il Flash Back appare chiaro, la parabola è delicata, McTom, il fuoco degli dei, di testa insacca: “Lo scultore che fotografa prima di creare”. Zero ad uno.

Colonna Sonora: Osanna – ‘O napulitano

Leggi anche: McTominay e De Bruyne 007 con licenza di svariare e segnare: il Napoli passeggia 2-0 a Sassuolo

Scena 3
Il centrocampo del Napoli sembra un brevetto perso di Tesla: qualcosa pensato un secolo scorso ma rivoluzionario in questo. Lobo e Zambo, magneti al frigo del campo.
La comparsa Sassuolo si ostina a trascinarsi con dignità. Amir dondola quieto accanto a Zio Juan, il Benjamin Button della difesa.

Scena 4
Il Belga entra, sussurra e segna. Ruba gli occhi solo a pensarlo, figurarsi a guardarlo con il pallone tra i piedi. “Non c’è tempo per gli altri, Kevin, questo è il tempo, il tempo di stringerci per la prima volta”. Zero a due.

Colonna Sonora: Run Baby Run Sheryl Crow

Finale:
Ci si rilassa in ciabatte, un cuore solitario attende l’amata, mentre Kone lascia i suoi i dieci. Non succede niente fino al fischio finale.

Conclusioni:
Il filo del discorso non è stato perso. Sembra un monologo mai interrotto, a recitarlo è Scott McTominay. Se a questo aggiungiamo il craque Kevin De Bruyne possiamo sentenziare che il Napoli è un tamburo con una bacchetta automatica. Ora serve l’ultimo ingaggio, quello della serena convivenza con il sogno appena cominciato.

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