Conte: «Il Napoli da favorito e con Osimhen, Kvara e Zielinski è arrivato decimo, non dimentichiamolo»

In conferenza: «Il Napoli ha sofferto l'anno scorso? E allora due anni fa si è morti? Se per voi vincere lo scudetto è sofferenza, allora alzo le mani e mi ritiro»

Pagelle Conte

Napoli's Italian coach Antonio Conte reacts during the Italian Serie A football match between Lazio and Napoli at the Olympic Stadium in Rome on February 15, 2025. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Conte: «Il Napoli da favorito e con Osimhen, Kvara e Zielinski è arrivato decimo, non dimentichiamolo»

Ha detto che ripetersi è difficile, ma lei c’è riuscito e sa come si fa. Come si fa?

Conte: «A questo gruppo non c’è bisogno di ripetere, è un gruppo serio e responsabile di ragazzi che hanno voglia di lavorare e migliorarsi. Quello che ho rimarcato è che ripetersi sarebbe un fatto storico perché non è mai successo a Napoli e quando siamo partiti favoriti con Osimhen, Kvara e Zielo, non dimentichiamo che siamo arrivati decimi e questo deve essere impresso chiaro nelle menti di tutti noi e dell’ambiente. Perché si vince tutti e nell’eventualità si perde tutti. Sarà un campionato difficile in cui ci sono tante squadre attrezzate. Noi dobbiamo fare del nostro meglio e dare anche una strada a molte squadre che non sono le solite abituate a vincere lo scudetto».

Si dà per scontato che il Napoli non debba soffrire, come invece lo scorso anno.

«Il Napoli ha sofferto l’anno scorso? E allora due anni fa si è morti? L’anno scorso abbiamo vinto lo scudetto facendo grandissime cose, se per voi è sofferenza, allora alzo le mani e mi ritiro. L’ambiente non può stare con noi se vinciamo e contro di noi se perdiamo, sarebbe troppo facile. Anche l’anno scorso mi è stata fatta la domanda delle pressioni, l’anno scorso abbiamo dimostrato di saperle sopportare e adesso ci apprestiamo a una nuova stagione dove ciascuno può pensare quello che vuole. Io dico che bisogna parlare poco avere la testa bassa e pedalare, sennò facciamo come due anni fa quando sono stai imputati solo calciatori, società e presidente. Cerchiamo di creare un ambiente compatto nella buona e nella cattiva sorte».

Conte: «Aver vinto il secondo scudetto non è stato il coronamento di un percorso» (Dazn)

Antonio Conte ha parlato ai microfoni di Dazn alla vigilia di Sassuolo-Napoli, prima partita del campionato di Serie A 2025-2026. Conte invita alla calma e dichiara:

«L’anno scorso abbiamo lavorato per completare la rosa, abbiamo fatto il primo step e ora proviamo a fare il secondo. Aver vinto lo scudetto non significa che hai saltato una fase di ricostruzione, non è stato il coronamento di un percorso e non significa che non si debba continuare a costruire per il secondo ed il terzo anno»

Il successo del Napoli dipende più dal gruppo che dai singoli?

«La squadra ha sempre avuto un centro di gravità nel gruppo e non nel singolo, per questo abbiamo fatto qualcosa di straordinario. I numeri dei singoli non sono stati stratosferici ma abbiamo fatto qualcosa di importante come lo scudetto.

Dietro i successi c’è sempre un lavoro mai specifico ma globale, fatto con testa e cervello, cercando di arrivare al proprio obiettivo. Ci saranno tante partite e ci sarà l’obbligo di avere più giocatori a disposizione rispetto ad una rosa striminzita come lo scorso anno. Siamo arrivati corti»

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Tante partite?

«Quando hai tante partite devi avere tutti a disposizione, ci saranno partite in cui altri entreranno ed altri giocheranno dal primo minuto: è un discorso che vale per tutti, c’è meritocrazia alla base delle mie decisioni per ciò che vedo in campo»

Su Beukema:

«Beukema è stato preso per alcune sue caratteristiche, cercheremo di sfruttarlo dopo un periodo di adattamento: servirà pazienza, ma è un calciatore che ha caratteristiche che hanno spinto a prenderlo. Bravo in costruzione ed attento in marcatura»

La chiave per restare competitivi?

«Mantenere la fame, la concentrazione e la motivazione è alla base per provare ad essere competitivi»

Secondo scudetto?

«Sicuramente la storia del Napoli dice che in passato una cosa del genere non si è mai ripetuta, quindi sarà ancora molto ma molto più difficile. Lo sappiamo: ci sono squadre attrezzate, ci sarà molto equilibrio quest’anno. Cerchiamo di parlare poco e di fare i fatti»

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